Buonasera Divanu...
Vengo in notturna perchè stasera mi sento un po' ispirata (
) ... e ho voglia di scrivere. Fatta questa doverosa premessa, potrete benissimo saltarmi a piè pari
, ma siccome sono un po' tesa per domani (
), ho scelto come terapia le mie cuffiette e un certo album...
Così diverso.
Ho iniziato, come sempre, a viaggiare con la voce di Valerio, e prima che le parole che mi scorrevano negli occhi scivolassero via...ho usato la tastiera.
Ho pensato che questo lavoro è meritevole, maturo,
intessuto di Valerio. Ci sono interpretazioni VERAMENTE da lode, ci sono tutte le sfumature, tutte le sfaccettature, tutti i colori infiniti della voce di Valerio. E penso che se questo lavoro non sarà conosciuto da quanta più gente possibile, sarà un immenso, un immenso spreco. Direte voi:
abbella, ma chi vuoi che ti legga? Eh, lo so. Però io ho bisogno di mettere nero su bianco quello che ho percepito da alcune canzoni, che sono le mie perle di
Così diverso. Chi lo sa, magari incuriosisco qualcuno, fermo restando che non si tratta di una recensione, a meno che non siano concesse recensioni straripanti di
ammmmore per la VOCE del cantante
Pronti? Via.
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Trasparente"...come non è la SUA voce, che ha tutti i colori dell'arcobaleno, le sfumature del mare, del cielo, della lava. "Trasparente" è la classica storia, finita da un lato, con l'altro lato che non si arrende, e cerca di darsi spessore, colore, forma, vita..Anch se ormai l'altra persona non ti vede più. E così sei come
una statua del centro, che tutti vedono, ma nessuno
GUARDA...sei la
foto di un urlo, disperata, forse, ma immobile..e muta. Sei la
cornice di un quadro di te...un involucro di cui non riconosci più il contenuto.
E la voce di Valerio sale e scende, cambia, gira, come un ballerino su un palco. E a volte salta, e salta così tanto che hai paura che cada, invece non cade. Mai.
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Rondine". Una sorpresa, che appena ho letto l'autore m'è preso un coccolone e speravo quasi scomparisse. E invece è un'allegoria delicata, una metafora struggente. E' un uomo lasciato, che diventa una rondine, a volte triste, a volte rabbiosa, tanto che se non potrà riavere la sua compagna,
incendierà il cielo e
distruggerà il nido, passata dimora di felicità,
sotto i portici vuoti e freddi della città. Una rondine malinconica che cancellerà i suoi ricordi dai
disegni dei bimbi, toglierà l'innocenza e la gioia da quei semplici tratti che sempre sfuggono dai pastelli e volano sui fogli. Una rondine che
sfugge alle aquile, alle paure più grandi di lei,
poi chiude le ali e si lascia cadere giù, sconfitta, sola... E poi risale, e con lei la voce di Valerio, colonna sonora di questo volo altalenante, un po' speranzoso, un po' disperato, un po' incazzato, che non vuole più
annunciare le stagioni ai fiori. Per me è una poesia. E Valerio è poeta nel cantarla, a volte quasi
doloroso, con quella voce
grattata, che ti graffia con la solitudine della rondine. Un uso della voce che interpreta: per me qui Valerio è favoloso, e quando il binomio fra brano e cantante funziona, SI SENTE.
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Se è vero che ci sei" ... che quasi la stavo ignorando, perchè mi sembrava la solita canzone d'amore. E invece, all'improvviso, ho chiuso gli occhi, e ho
visto la voce di Valerio prendermi per mano, e salire le scale buie di un palazzo soffocante, alla ricerca della luce, ed ecco uno spiraglio luminoso, una porta...che si spalanca su una terrazza piena di sole. Ecco quello che
vedo ascoltando questa canzone ad occhi chiusi. Ecco dove mi porta la voce di Valerio: una rincorsa, una scalata dolce, che poi si apre, si
spalanca nel ritornello, quasi liberatorio, ma senza mai strafare, strappare, esagerare. Fino ad arrivare a quei "
no", che si susseguono di ruggito in ruggito, che mi graffiano i brividi e mi fanno sorprendere ... di quanto sto ragazzino sappia rincretinirmi con sta voce pazzesca.
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Libera mente" ...una boccata d'aria fresca, un ritmo che sembra una folata di vento, che ti scompiglia i capelli e ti incolla un sorriso in bocca. Sa di mare, di sabbia, di mani intrecciate, di piedi che non riescono a star fermi, di sale sulla pelle, di occhi che sorridono, di voci che cantano, di capelli che volano, di salti fatti insieme alle amiche, di sguardi complici ... di stelle che ti osservano, e, tutto intorno, il profumo è quello dell'estate e della spensieratezza. Si gioca sulla
Mente e sugli avverbi, su un linguaggio che è semplice .. ma non così tanto. E' un VAFFANCULO in musica, una rabbia gioiosa, liberatoria...un orizzonte che si apre, finalmente nuovo, finalmente privo di catene, privo di silenzi, pieno di quel che non si era detto e ora si dice. E la voce di Valerio si adatta, e si spalanca e...vorrei l'avesse cantata prima, perchè l'avredi dedicata di cuore a chi non mi faceva sentire
libera.
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Hallelujah", che è una perla rara. E adoro, adoro, adoro, adoro che Valerio si sia totalmente allontanato da qualcuno che non avrebbe mai potuto eguagliare in intensità, esperienza di vita, unicità: Jeff Buckley. Valerio ha preso
Hallelujah e l'ha fatta sua, solo con un pianoforte e un'
eco. L'ha spogliata di quel che è stata e se l'è cucita addosso, vestendola
solo della sua voce. E questa non è quella di Leonard Cohen, che poi è diventata di Buckley, che poi è diventata di tanti altri. Questa è sua, e solo
sua.
"
Così diverso" ...E' Valerio. C'è la sua mano e si sente, si percepisce, si vede, si respira. E' Valerio che si lascia
scoprire e fa ascoltare un po' di sè. E' una foto di un percorso in crescita, una verità che spesso non è stata compresa, una diversità spesso sottovalutata, una fragilità che lui nasconde ma poi ammette. Ed è lui .. ed è bello, ed è difficile, ed è malinconico, ed è forte, fragile e anche gioioso. Così diverso, così reale, così acidello, così col sopracciglio alzato, così con i sorrisi al profumo di sole, così con i capelli in tutti i modi, così incazzato, felice, fiero, così pieno dei suoi vent'anni, così con le sue canzoni che non lo hanno aiutato, ma che lui conserva comunque orgoglioso, perchè tasselli di quel puzzle che è la sua carriera in divenire.
E' lui.
Così diverso, così Valerio, con la sua voce di
velluto liquido (cit.), con le profondità dei suoi bassi, che ti scavano nelle vene fino a farti vibrare, con le montagne russe dei suoi acuti che ti spediscono sulla luna con un capogiro, con i suoi falsetti di cristallo, con i suoi ruggiti che ti graffiano l'anima e ti fanno così male che ti rendono felice. E poi c'è quel passaggio, in cui si definisce... "
VERO"...e poi si incazza, e si inorgoglisce, e quasi te lo urla, quel che è: "
UNICO". E' lui. E, o lo ami, o non capirai mai nulla di Valerio e allora arrivederci e grazie. Io lo amo. E voi?