ANBETA TOROMANI

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_Spawn75_
00giovedì 3 aprile 2008 00:07
ciao,
l'avete vista stasera, mentre Maria l'ha tirata in ballo per farle gli auguri per il suo compleanno?!?!

Maria dice: "chissà se Anbeta si emoziona....",
e il pubblico: "tanti auguri a te....."


Bella bella!
Paul di manikomio
00giovedì 3 aprile 2008 00:19
Nooooo, veramente? Oddio, Anbeta in tv! Il mercoledì sera! E balla! E compie gli anni, pure lei li compie, uauuuuuuuu, e la gente canta tanti auguri a te come fanno sempre le vecchie zie anche se non è il compleanno di nessuno, tanto con un po' di moscato in corpo sembrano tutti intonati!

Meno male che ce l'hai raccontato tu, che spettacolo imperdibile, eppure ce lo siamo perso; stavamo tutti sintonizzati su Boing, c'era una retrospettiva di Braccobaldo che non era possibile mancare, capisci?










Minghia ma tutti qui? [SM=x52864]
_Spawn75_
00giovedì 3 aprile 2008 00:27
Re:
scusa,
ma qui non si parla di Anbeta?
Per Boing sul DTT, dovete aprire un thread dedicato...

Paul di manikomio, 03/04/2008 0.19:


Minghia ma tutti qui? [SM=x52864]


quindi?!


Giovanna CSP
00giovedì 3 aprile 2008 00:49
Scusa Spawn ma se questa è la cartella di Anbeta è anche il forum
di Nemici, notoriamente frequentato da chi segue tutte le trasmissioni. [SM=x52871]

Mi pare ovvio che stessimo tutti o quasi davanti alla tv a vedere il programma. Quindi la telecronaca su Anbeta era del tutto superflua, o no? [SM=g1405557]
_Spawn75_
00giovedì 3 aprile 2008 01:34
si pare ovvio anche a me,
ma la mia uscita non era certo da "scoop"! ( ho messo punti interrogativi ed esclamativi )
Magari era più un messaggio di partecipazione...

[SM=x52891]
maddi di manikomio
00venerdì 4 aprile 2008 20:32
Anbeta e Josè

maddi di manikomio
00giovedì 10 aprile 2008 18:26


maddi di manikomio
00martedì 15 aprile 2008 20:16
maddi di manikomio
00venerdì 18 aprile 2008 20:24


maddi di manikomio
00martedì 22 aprile 2008 20:14
La Divina nemica inside
MegaliaN
00martedì 22 aprile 2008 20:50
Dimenticamento amici 7 e i ballerini del guore
Il gesto liberatorio di una divina oramai forse troppo stanca, per sopportare i balleni del guore, l'ultima goccia che ha fatto scoppiare il vaso di pandora, antonino che ha tirato centrando al faccia della povera alessandra...... [SM=x52864], l'ultimo insulto del amici zanfonizzato a quello che rimaneva l'ultimo insegnante con ancora un po di buon senso verso il talento....

La divina tira una torta in faccia ad antonino

Mitica divina, nemica inside, di nome e di fatto, peccato che zanfo ha tagliato il pezzo.

Con questo gesto, iniziano a dimenticare i ballerini del guore..... che ci hanno scassato il di tutto di piu per 9 mesi, con il loro vittimismo, povera anbeta che se li è dovuti sorbire per tutta questa edizione, pure con i filmatini..... [SM=x52866] , ma basta la lavagna e cancallata con una torta alla panna, in faccia al truzzoman.
franxxnarf
00martedì 22 aprile 2008 21:11
Grazie Megalia per aver messo il filmato!!!!!

L'avevo cercato inogniddOve ma non lo avevo mai trovato!

(E questo dice tutto sulle mie abilità computeristico-tecnico-internettiane) [SM=x52961]

Grande Ambeta, che sapevamo già essere Divina...

P.s. complimenti anche alla voce di sottofondo che definisce Truzzoman esplicitamente "truzzo": il Verbo Nemico si espande sempre di più e me ne compiaccio!
cpuddu
00martedì 22 aprile 2008 23:23
Cara Ambeta, ho una perplessità che mi divora da Mercoledì notte, non so se leggi il forum, ma se lo farai ti prego, rispondimi.
Carla Fracci, non ti dico naturalmente chi sia, è superfluo.
In diretta ti ha fatto un elogio bellissimo e ti ha detto che ti aspetta per andare a ballare alla scala, tanto ti stima. Addirittura dallo scorso anno. Non è possibile che una ballerina come te, dopo anni e anni di sacrifici, di rinunce, possa rifiutare un'offerta così, non posso crederci. E non perchè devi andare a ballare al Bolshoi o al Metropolitan teatre di New York, no!!
Perchè devi fare la dimostratrice dei balletti di amici, devi fare le coreografie di Gharrison o della Calentano. Sono rimasto basito, non è possibile.
Abbi rispetto di te stessa e del tuo talento enorme, che non può rimanere rinchiuso in un mondo così piccolo.
MegaliaN
00giovedì 24 aprile 2008 13:58
Anbeta durante una lezione di amici 2.
Dal passato remotissimo, prima dello sfacielo zanfoniano.

Lezione di ballo moderno

Nostalgia, di un amici troppo bello. [SM=x52927]
MegaliaN
00sabato 26 aprile 2008 20:45
Anbeta qualche anno fa.


fonte



FONTE
maddi di manikomio
00giovedì 15 maggio 2008 18:22
La Divina a Cagliari
karannajan
00martedì 17 giugno 2008 18:26
Amore e moda 2008
La trasmissione è stata registrata e Retequattro dovrebbe mandarla in onda il 24 giugno in prima serata


http://www.comacchio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=787&Itemid=2
megaliaNdM
00mercoledì 18 giugno 2008 09:37
Re: Amore e moda 2008
karannajan, 17/06/2008 18.26:

La trasmissione è stata registrata e Retequattro dovrebbe mandarla in onda il 24 giugno in prima serata


http://www.comacchio.it/index.php?option=com_content&task=view&id=787&Itemid=2



Dovrebbero mandarla in onda il 25 giugno guardando la guida tv, comunque non penso che anbeta e kledi abbiano fatto granche, dato che ho letto che quando l'hanno fatta è venuto giu un diluvio, e l'hanno dovuta sospendere.

Vi aggiungo un video

Anbeta al rendano 6/6/2008

la qualita del video è piuttosto scarsa, ma vedere anbeta ballare anche cosi è sempre bello.
Giovanna CSP
00mercoledì 18 giugno 2008 13:51
Anbeta -Tiromancino
megaliaNdM
00lunedì 23 giugno 2008 15:39
Foto della sfilata "amore e moda" che andra in onda il prossimo 25 giugno



fonte: http://images.starlounge.com/

Hanno fatto due passi a due e anche un assolo con kledi.
megaliaNdM
00lunedì 23 giugno 2008 16:19
Intervista ad anbeta: "Ecco perche ballo in tv"
lunedì 26 maggio 2008
Intervista ad Anbeta Toromani
"Il Quotidiano della Calabria" domenica 25 maggio 2008

Anbeta Toromani è nata a Tirana 29 anni fa. Definita il “'il cigno” della danza classica, dà una immagine di se molto determinata, umile e modesta. Anche se al primo impatto appare fredda e distaccata, è una giovane donna dalla spiccata sensibilità e timidezza che tende a celare dietro il suo essere rigida ed apparentemente altera. Impegnata in televisione, dopo essersi fatta conoscere attraverso il successo di “Amici” di Maria De Filippi, attualmente gira i teatri d’Italia con il musical “Io Ballo” di Chicco Sfondrini che sta registrando sempre ed ovunque, il “tutto esaurito”.
Seconda di quattro sorelle, è attaccatissima alla sua famiglia che continua a vivere in Albania.
«Appena mi sarà possibile tornerò a casa - ci dice fuori intervista- perché da quando è finita la trasmissione, mia madre, non vedendomi in tv, si preoccupa oltre misura».
Anbeta, una domanda classica: che cosa è per te la danza?
È quasi impossibile spiegarlo perchè oggi per me è ciò che mi fa vivere e per la quale vivo. Inizialmente la danza è stata un ripiego, quando all’età di cinque anni, ebbi un infortunio ad un braccio mentre svolgevo alcuni esercizi di ginnastica artistica. In seguito cominciai a conoscerla ed apprezzarla ed allora, per un certo periodo, divenne il mio sogno. Ma nella danza il sogno “io da grande sarò ballerina” non esiste e soprattutto smette di esserlo dopo i 15 anni. È proprio a quell’età che, se si vuole davvero realizzare qualcosa con questa arte, è necessario lavorare su se stessi per cercare di raggiungere i livelli giusti.
È difficile poter immaginare di dire ad una bambina che il suo sogno potrebbe non avverarsi: è il duro ruolo dell’insegnante?
Semplicemente è la crudeltà della danza. Sembra un’assurdità ma è così. Una forma d’arte tanto delicata quanto severa, tanto dolce quanto violenta, tanto mentale quanto corporea. Mi rendo conto di affermare forse delle cose mai dette, ma questa è la danza. E questo e ciò che gli insegnanti devono trasmettere, soprattutto ai più piccoli: disciplina, rigore e ricerca della perfezione.
Da cosa dipende la capacità di saper recepire questi insegnamenti nella maniera corretta?
Innanzitutto bisogna capire che la perfezione non esiste e che tutto può essere migliorato. Ciò fa diventare “perfezionisti” e se a diventarlo è un’allieva, sarà ella stessa a voler dare soddisfazione all’insegnante che le ha trasmesso il “giusto messaggio”. In una classe di danza non è semplice rapportarsi in maniera diretta, è vero che si lavora anche sul singolo individuo, ma la danza non può essere personalizzata, soprattutto la classica. È necessario basarsi innanzitutto agli schemi rigorosi che devono essere raggiunti prima di ogni altra cosa.
Tu hai esperienza nei “teatri” ed hai preferito però la televisione. Perché?
Io per cinque anni ho danzato nei teatri e credo che quello che sto per dire possa suscitare qualche clamore. Non c’è nessuna differenza con la televisione. Non per l’ambiente, che ovviamente è totalmente diverso, ma per il contatto con il pubblico. Quando si danza si è soli, sia che ci si trovi al La Scala sia al Teatro 19. Si è soli con il proprio corpo ed a contatto con la musica. Quando la musica finisce inizia l’applauso. Ecco. Io ballo per quell’applauso, poi da quale pubblico provenga non importa, così come non importa essere classificata ballerina di seria A o B. Del resto anche in teatro non si è considerati tutti uguali, c’è l’etoile, il solista, il corpo di ballo, esistono dunque i livelli, come nella vita.
Prima hai detto che “il sogno di essere una ballerina” non esiste. Quali sono i tuoi sogni?
Io da bambina adoravo il pane e da grande sognavo di fare la panettiera, poi la vita mi ha offerto un cammino diverso che oggi è il mio lavoro. La “carriera” della ballerina non è lunga e comporta tanti sacrifici, un continuo studio e soprattutto un continuo rapporto con il proprio corpo che nel frattempo cambia. Sognare è una regola universale: io sogno di continuare a vivere facendo la ballerina.
Tu sarai al Teatro Rendano di Cosenza il 6 giugno prossimo in occasione della serata di Gala del Centro Internazionale di Danza , ma per un motivo speciale. Vuoi dircelo?
Si , la signora Isabella Sisca, presso la cui prestigiosa scuola terrò uno stage a metà giugno, mi ha raccontato il desiderio di una sua allieva che oggi non c’è più: la piccola Carlotta Gaudio. Dalle pagine del suo diario la mamma ha letto che lei sarebbe voluta diventare come me. Ciò mi ha commosso molto e per questo motivo ho accettato di consegnare personalmente la borsa di studio a lei intitolata, la sera del 6 giugno. Ma non solo, oltre a conoscere tutti i diplomandi ho in serbo una sorpresa “danzata”, dedicando loro una mia performance che spero possa rappresentare il mio senso di gratitudine verso quanti continuano a dimostrarmi il loro affetto.
E siamo sicuri cha Cosenza accoglierà con il giusto calore questa giovane donna d’Albania che amando la danza sa farsi amare dall’Italia.
Giulia Fresca
Pubblicato da notizieonline a 10:59 AM
Etichette: Anbeta Toromani

fonte

intervista nella versione cartacea
dance4ever
00giovedì 26 giugno 2008 10:58
Sfilata d'amore e di moda
ieri sera su Rete 4.

C'era la nostra bellissima ancora più bellissima del solito. [SM=x52899]
Ha ballato con José due coreografie della Cele e le ha fatte in maniera stupenda come suo solito.

Un tema della sfilata è stato Colazione da Tiffany e lei è comparsa vestita da Audrey Hapburn, vi assicuro che era lei, identica, solo un po' più alta. Carinissima! Ha fatto un piccolo valzer con José, per quello che le permetteva il vestito stretto, era incantevole.

Josè in gran forma come al solito, molto meglio lui di quei 4 modelli giovinotti che sfilavano [SM=x52944]


megaliaNdM
00giovedì 26 giugno 2008 11:21
Sfilata di amore e moda 2008
I ballerini di amici hanno avuto un ruolo piu importante rispetto all'edizione del 2007, visto che aprivano con una dimostrazione di passo a due o passo singolo, le varie sfilate.

Bravissimi anbeta e jose, anche kledi e fransceschina, sempre piu bella, le coreografia sono state molto belle, e la classe di alessandra celentano, è stata ancora una volta premiata, come la migliore insegnante del corpo docente di ballo di amici.

Se postano qualche video su you tube, li mettero.
Giovanna CSP
00giovedì 26 giugno 2008 16:21
Sì è stato dato a loro il filo conduttore della serata. Un passo avanti per la danza ma...

e ora che svecchino 'ste coreografie. E cambiate santo cielo! Sempre le stesse cose defilippiane. Ma i coreografi lavorano soltanto durante la trasmissione? Non si potrebbero inventare qualcos'altro? A parte che il palco era inadeguato e alla fine è diventato come una buccia di banana perché è piovuto, nessuno dei quattro mi è parso al top.
karannajan
00giovedì 10 luglio 2008 14:22
Serata di gala
C'è già stata una prima serata il 17 giugno, ma penso che in molti ce la siamo persa (anche solo come notizia)

http://www.4tour.it/home/dettaglio_show.php?pid=1236

Quanto darei per andare ad ammirarli... [SM=x52870]
megaliaNdM
00sabato 19 luglio 2008 21:07
La super estate della divina.
Due appuntamenti da non perdere, per chi è di macerata.

44. Stagione Lirica 2008

Sferisterio
Venerdì 25 Giovedì 31 Luglio
Martedì 5 Venerdì 8 Martedì 12 Agosto 2008
ore 21:00

Carmen
Georges Bizet
Opera


Dramma lirico in quattro atti su libretto di H.Meilhac e L. Halévy.
Prima rappresentazione: Parigi, Opéra Comique, 3 marzo 1875.
Le Remendado Emanuele D'Aguanno
Zuniga Nicolas Courjal
Moralès Gezim Myshketa Moralès
Escamillo Simone Alberghini
Carmen Nino Surguladze
Don Josè Philippe Do
Micaëla Irina Lungu
Frasquita Alexandra Zabala
Mercédès Paola Gardina
Le Dancaïre Francis Dudziak

Direttore
Carlo Montanaro

Regia, Scene
Dante Ferretti

Costumi
Pier Luigi Pizzi

Coreografo
Gheorghe Iancu

Disegno Luci
Sergio Rossi

Assistente alla Regia
Marina Bianchi

Assistente ai Costumi
Lorena Marin

Assistente ai Costumi
Elisabetta Seu


Assistente alle Scene
Leila Fteita

Prima Ballerina
Anbeta Toromani

Ballerino
Giacomo Bevilacqua

Ballerino
Silvia Casadio

Ballerino
Marta Mafalda Marcelli

Ballerino
Tiziana Minio

Ballerino
Danilo Palmieri

Ballerino
Davide Zongoli


Assistente alle Coreografie
Roxana Popescu


Assistente alle Coreografie
Davide Zongoli


Corpo di ballo
Fabula Saltica Dance Company


La trama
ATTO I: Una piazza a Siviglia. Arriva la giovane Micaela in cerca del suo brigadiere Don José, non trovandolo se ne va. Dalla manifattura di tabacchi escono le sigaraie, fra loro c'è Carmen che ammalia Don José, impegnato nel suo servizio, gettandogli un fiore. Torna Micaela per consegnargli una lettera della madre. Scoppia una rissa fra le sigaraie, Don José arresta Carmen poi, sedotto, la lascia fuggire.
ATTO II: Taverna di Lillas Pastia. Carmen rifiuta le attenzioni del torero Escamillo: innamorata di Don José ne attende il ritorno. L'uomo la raggiunge ma quando suona la ritirata le spiega che deve lasciarla. Ribellatosi con le minacce agli ordini del suo superiore, Don José è costretto alla diserzione e decide di seguire Carmen ed i suoi amici contrabbandieri.
ATTO III: In una selvaggia regione montuosa. L'amore tra Carmen e Don José sembra vacillare mentre le carte predicono ad entrambi un funesto destino. Non vista, giunge Micaela. L'arrivo di Escamillo, che ha conquistato Carmen, causa lo scontro con Don José. Questi, informato da Micaela della madre morente, decide di seguire la giovane e prima di partire minaccia Carmen di vendicarsi se non gli sarà fedele.
ATTO IV: Plaza de Toros a Siviglia. Don José supplica Carmen di tornare da lui ma la donna con disprezzo lo rifiuta. Geloso e furioso la uccide mentre dalla piazza giungono le grida della folla esultante per la vittoria di Escamillo. Don José, disperato, si lascia arrestare senza opporre resistenza.

44. Stagione Lirica 2008

Teatro Lauro Rossi
Giovedì 24 Martedì 29 Luglio 2008
ore 21:00

Cleopatra
Lauro Rossi
Opera

Melodramma su libretto di Marco d'Arienzo
Marco Antonio Alessandro Liberatore
Ottavio Cesare Paolo Pecchioli
Diomede Sebastian Catana
Proculejo William Corrò
Cleopatra Dimitra Theodossiou
Ottavia Tiziana Carraro
Carmiana Paola Gardina
Uno Schiavo Giacomo Medici

Direttore
Rani Calderon

Regia, Scene, Costumi
Pier Luigi Pizzi

Coreografo
Gheorghe Iancu

Disegno Luci
Sergio Rossi

Assistente alla Regia
Paolo Panizza

Assistente ai Costumi
Lorena Marin


Assistente alle Scene
Serena Rocco

Prima Ballerina
Anbeta Toromani


Fonte: http://www.sferisterio.it/
megaliaNdM
00domenica 20 luglio 2008 11:27
Intervista ad anbeta su danza magazine
(attenzione file in pdf per leggerli e/o salvarli dove avere adobe acrobat installato)

Copertina.

http://www.danzamagazine.it/images/Pagina%201.pdf

Articolo prima parte

http://www.danzamagazine.it/images/Pagine%206-7.pdf

Articolo seconda parte

http://www.danzamagazine.it/images/Pagine%208-9.pdf

Fonte: http://www.danzamagazine.it/ primo numero libertamente scaricabile, come campione omaggio.


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Chiedo a giovanna, e anche ad altri nemici che si interessano di opera e teatro, un favore, per caso avete registrato il programma "prima della prima" andato in onda a tarda notte su rai tre, nel novembre del 2007, in cui si facevano vedere le prove del macbeth che hanno fatto l'anno scorso d'estate a macerata? Puo cortesemente postarlo su you tube.

Un ringraziamento anticipato per questo favore.
-------------------
megaliaNdM
00mercoledì 23 luglio 2008 10:04
Anbeta ballerà da solista durante cleopatra e la carmen
l 24 luglio sul palco del teatro 'Lauro Rossi'

Macerata, la 'Cleopatra' di Pizzi apre lo 'Sferisterio opera festival'

Composta dal maceratese Lauro Rossi, su libretto di Marco d'Arienzo, verrà eseguita per la prima volta in tempi moderni

Macerata, 22 lug. (Adnkronos/Adnkronos Cultura) - Conto alla rovescia per lo "Sferisterio Opera Festival" di Macerata, che si aprira' il 24 luglio al Teatro "Lauro Rossi" con la messa in scena della "Cleopatra" di Pier Luigi Pizzi. L'opera, composta dal maceratese Lauro Rossi, su libretto di Marco d'Arienzo, verra' eseguita per la prima volta in tempi moderni. A vestire i panni di Cleopatra ci sara' Dimitra Theodossiou, mentre Marco Antonio sara' interpretato da Alessandro Liberatore, Ottavio Cesare da Paolo Pecchioli, e Diomede da Sebastian Catana.

Accanto a loro, William Corro' (Proculejo), Tiziana Carraro (Ottavia), Paola Gardina (Carmiana) e Giacomo Medici (un Medico). Ci sara' spazio, inoltre, per il balletto, con la presenza di Anbeta Toromani (ballerina solista), che si esibira' a Macerata anche nella "Carmen", con la coreografia di Gheorghe Iancu. A dirigere l'orchestra la bacchetta di David Crescenzi.

Il Festival proseguira', il giorno dopo allo Sferisterio (ore 21), con la "Carmen" dello scenografo Premio Oscar Dante Ferretti, al suo debutto in una regia lirica, e poi spazio alla "Tosca" di Massimo Gasparon (allo Sferistero il 26 luglio alle ore 21), e il 27 la prima mondiale di "The Servant", la nuova opera di Marco Tutino (nel nuovo spazio scenico dell'Auditorium San Paolo).

fonte

LIRICA: SFERISTERIO, FERRETTI DEBUTTA COME REGISTA IN 'CARMEN'

(AGI) - Macerata, 22 lug. - Anche lo sceneggiatore 'Premio Oscar' Dante Ferretti, tra i protagonisti dell'edizione 2008 dello 'Sferisterio Opera Festival' di Macerata, che partira' giovedi' 24 luglio. Ferretti debuttera' infatti con la regia lirica venerdi 25 luglio, proponendo una versione della 'Carmen' per la quale c'e' molta attesa.
La prima opera del Festival invece, diretto come nell'edizione 2007 da Pier Luigi Pizzi, sara' 'Cleopatra', dello stesso Pizzi, e andra' in scena al Teatro 'Lauro Rossi'.
Un'opera questa, composta dal maceratese Lauro Rossi su libretto di Marco d'Arienzo, che viene eseguita per la prima volta in tempi moderni, e che avra' come protagonisti sul palco alcuni dei piu' grandi nomi della lirica contemporanea. Tra loro Dimitra Theodossiou, nei panni di Cleopatra, Alessandro Liberatore (Marco Antonio), Paolo Pecchioli e Sebastian Catana.
Nel debutto, ci sara' spazio anche per il balletto, con la presenza di Anbeta Toromani, come ballerina solista, che si esibira' allo Sferisterio di Macerata anche in Carmen, con la coreografia di Gheorghe Iancu. In cartellone il 26 luglio, sempre allo Sferisterio la 'Tosca', messa in scena da Massimo Gasparon, mentre domenica 27, in serata, e' la volta della Prima mondiale dell'opera di Marco Tutino 'The Servant', nel nuovo spazio scenico dell'Auditorium San Paolo. (AGI)

FONTE

Video da you tube:

Cleopatra allo Sferisterio


megaliaNdM
00martedì 29 luglio 2008 14:58
Aticolo sul cleopatra e la carmen del sferisterio "seduzione" 2008
Cleopatra su, Carmen giù
di Walter Baldasso

L’inserimento nel contesto dello “Sferisterio Opera Festival 2008” dell’opera “Cleopatra” del maceratese Lauro Rossi e nel teatro a lui dedicato, è occasione per conoscere il compositore vissuto nel periodo di Verdi e, soprattutto, la sua musica. Il lavoro si rivela muscoloso, con l’eccesso aggressivo dell’esecuzione musicale e vocale, per la partitura da Grand-Opéra d’uso in quel tempo (sono introdotte anche le danze, pur nell’assolo della brava Anbeta Toromani, per le coreografie di Gheorghe Iancu), dettato anche dalla lettura del direttore David Crescenzi, peraltro arrivato alle prove soltanto a pochi giorni dal debutto dell’opera. Si denota subito la leggerezza, anzi raffinatezza ed eleganza, di regia, scene e costumi dello stesso direttore artistico del Festival Pier Luigi Pizzi. L’allestimento presenta una struttura lineare scevra da orpelli, tra colonne e scalinate nelle tinte bianco-nere, compresi i costumi con accessori dorati. Nella seconda parte subentra con più evidenza il colore rosso, soprattutto di Ottavia, dall’ampio mantello con strascico, mentre Cleopatra rimane sempre in nero. La passione tra la Regina e Marco Antonio è evidenziata da sguardi, abbracci e ripetuti baci, mente più contenuto, ma tonificato da dolci espressività, risulta il successivo rapporto tra Antonio e Ottavia.

Posizioni, movimenti e gestualità sono di una classicità e gusto unici compresa la passerella finale dei protagonisti coro e comparse, tra consensi per tutti e con Pier Luigi Pizzi giustamente osannato. La parte musicale è inizialmente genuina, ritmata, quasi timida e operettistica, per progredire gradualmente di atto in atto, proponendo arie ora delicate, ora di forte intensità e impennate improbe nella tessitura acuta e, ancora, duetti, terzetti e concertati di inaspettato trasporto e vigore. Protagonista è Dimitra Theodossiou, dal bel colore di una voce intensa che riesce a piegare in piani dolcissimi (anche supina) e a far salire in difficoltosi acuti. Il Marco Antonio di Alessandro Liberatore ha timbro simpatico e lirico, mentre l’Ottavia di Tiziana Carraro brilla per una linea di canto calda ed espressiva. Sonora e potente risulta l’interpretazione sia di Sebastian Catana in Diomede sia di Paolo Pecchioli in Ottavio. Completano il cast gli ottimi William Corrò in Proculejo, Paola Gardina in Carmiana e Giacomo Medici nello schiavo. In ottima forma è il coro, applaudito con affetto alla fine dello spettacolo, unitamente a tutti gli interpreti e con particolare intensità per Pier Luigi Pizzi.

Incuriosisce l’atteso allestimento di “Carmen” di Bizet firmato da Dante Ferretti, altro maceratese. Il risultato è che, proprio lui, vincitore di due Premi Oscar cinematografici per la scenografia, presenta uno spettacolo che più spoglio non si può. Ambientata l’azione scenica negli anni ’30, ne è risultata un’opera grigia come colore ambientale, neorealista nella visione registica e con i protagonisti, coro e comparse che vivono la storia di seduzione, amore e morte con naturale verismo, dalle talmente accurate gestualità ed espressività da farle apparire spontanee. Il palcoscenico dello Sferisterio, con sospese tre vele, si rivela suggestivo proprio nella sua essenzialità, con soltanto qualche apparato che, di atto in atto, scompare, fino ad apparire con unicamente tre manifesti inneggianti la corrida. L’animazione iniziale ben congegnata con un furgone e qualche imballaggio, panchine, fontanella praticabile, barriera divisoria e un andare e venire di biciclette, carrozzelle con neonati, bimbi intenti in innocenti giochi e quant’altro, tocca il culmine con il vivace diverbio delle sigaraie, bloccato a fatica dai dragoni, con ogni avvio d’atto che offre un emblematico quadretto per identificare la scena. Forse troppo belli risultano i costumi nel balletto tra tanghi ora leggeri, ora frenetici, con ancora Anbeta Toromani, i bravi ballerini e il Corpo di ballo “Fabula Saltica”, per le coreografie di Iancu, nella taverna di Lillas Pastia, con sul fondo due prostitue sotto un lampione ad aspettare clienti.

Noiosa si rivela l’atto in montagna e ci si aspettava una sfilata più ricca nel finale. Alle intelligenti e curiose idee registiche, risponde un equilibrio vocale medio alto, cui s’associa anche la direzione d’orchestra di Carlo Montanaro e il coro, mancando, forse, l’energia che dovrebbe vivificare l’opera. Comunque si riconosce l’accattivante verve della Carmen di Nino Surguladze, la liricità francese del Don José di Philippe Do, la squisita linea di canto della Micaela di Irina Lungu, il perentorio Escamillo di Simone Alberghini, le brave e svettanti Frasquita di Alexandra Zabala e Mercédèes di Paola Gardina, i coloriti Le Dancaire di Francis Dudziak e Le Remendado di Emanuele D’Aguanno, fino agli appuntiti Zuniga di Nicolas Courjal e Moralès di Gezim Mischketa. I calorosi applausi del pubblico uniscono, al termine dello spettacolo, interpreti e responsabili di una “Carmen” più signorile che accesa.

fonte


PE - Teatro / La “Carmen” economica di Dante Ferretti

Teatro / La “Carmen” economica di Dante Ferretti
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Roma, 28 lug (Velino) - La povertà – dicevano le nostre nonne – aguzza l’ingegno. Lo dovrebbero ripetere, a mo’ di giaculatoria, molti registi e scenografi, soprattutto di teatro d’opera. Uno dei maggiori scenografi italiani, Dante Ferretti, pluripremiato con Oscar, uso a lavorare con Pasolini (piuttosto parco nei propri allestimenti), Fellini (niente affatto economo), Annaud, Scorsese e Burton (noti per non badare a spese), riceve l’incarico di curare scene e regia di uno degli spettacoli più attesi dello “Sferisterio Festival” di Macerata. Un festival imperniato sul tema della seduzione. Si sarebbe pensato a uno spettacolone colossal, come stimola il vastissimo palcoscenico dell’arena. E come richiede un pubblico che viene non solo dalle spiagge marchigiane ma anche dalle terre verdine, dalla Toscana, da Roma e dalla Germania come testimoniano i pullman che stazionano nei viali prossimi allo Sferisterio. Invece, a cartellone fatto e a progetto in fase di messa a punto, ci si accorge che, tra un taglio e l’altro di finanziamenti pubblici e privati, le risorse finanziarie scarseggiano. Bamboli, non c’è una lira! Quindi, o annullare o rimodulare. Si sarebbe potuto riesumare un allestimento (dei tanti che si trovano nei depositi di Macerata) o noleggiarne uno dai numerosi teatri all’aperto.

Ferretti, invece, presenta una “Carmen” originalissima. La scena è naturale, anzi nature: l’enorme muro dello Sferisterio sovrastato dai campanili e dalle terrazze della città. Essenziale l’attrezzeria scenica: molte biciclette, panchine, una fontana con vera acqua sorgiva, una camionetta Fiat reduce da uno scontro o da qualche altro incidente. Curatissimi i costumi di Pier Luigi Pizzi. L’azione è spostata dalla seconda metà dell’Ottocento a imprecisati anni Trenta. Al posto dei dragoni, quindi, c’è la guardia nazionale. La taverna di Lilas Pastìa è una smisurata sala da ballo dove una borghesia macera danza il tango. Il flamenco è riservato a Carmen (“liberté, liberté”). E il passo montano? Ancora una volta il muro nudo dello Sferisterio si trasforma (con pochi affissi pubblicitari) nella piazza antistante l’arena per le corride di Siviglia. Lo spettacolo funziona alla perfezione (se si eccettua la direzione d’orchestra) grazie all’accento sulla recitazione da parte di un gruppo di giovani e abilissimi cantanti-attori e sui movimenti delle masse. Si replica sino al 12 agosto, ma merita di essere riportato in scena l’anno prossimo.



FONTE
megaliaNdM
00sabato 2 agosto 2008 20:05
Macerata: una Carmen neorealista
02.08.2008
Macerata: una Carmen neorealista
di Anna Feliziani e Alessia Albani

Uno scenario cinematografico, ambientato nella Spagna degli anni trenta, è quello realizzato quest'anno da Dante Ferretti per la Carmen dello Sferisterio Opera Festival 2008 di Macerata.

L’opera di Bizet, una delle rappresentazioni previste nel cartellone cartellone che ha come filo conduttore la seduzione, con la direzione, come avviene ormai da un po’, del maestro Pier Luigi Pizzi, ha come protagonista un personaggio, Carmen, che ben si presta in questo contesto: figura che seduce ed è sedotta, che si innamora e fa innamorare, in un connubio di amore e morte, che la porterà ad una drammatica fine.

Carmen è anche l’emblema della libertà, perché la seduzione implica la libertà e non ama regole, procedendo in modo imprevedibile e talora assoluto, sovente duettando con la morte.

La Carmen dello Sferisterio quest’anno a Macerata è interpretata da Nino Surguladze, cantante nata a Tbilisi che ha dato vita ad un personaggio, capace di liberarsi dalle convenzioni, anche con l’ audacia delle pose e dei gesti. Don José, il suo tragico innamorato è impersonato da un Philippe Do, tenore francese di origine vietnamita, che cerca di convincere gli spettatori con una voce non proprio potente, ma con una gestualità a volte pregnante.

La storia è quella solita, ripresa da Bizet da una novella di P. Merimée: la bella sigaraia Carmen seduce il funzionario don Josè che l’aveva in custodia, dopo che era stata arrestata, e lo fa perdutamente innamorare, senza che la di lui graziosa promessa sposa Micaèla (interpretata a Macerata da una brava Irina Lungu) venuta da lontano a portargli i saluti ed il bacio della madre, riesca a distorglielo. Carmen e Don José innamoratissimi fuggono e diventano fuorilegge. Ma all'orizzonte compare poi Escamillo (interpetrato a Macerata dalla voce calda di Simone Alberghino), un celebre torero, del quale Carmen si incapriccia e che naturalmente la donna fa ancora innamorare di sé. La gelosia di Don Josè, i tentativi di Carmen di liberarsi dello spasimante che non vuole più, anche irridendolo, porteranno la donna ad una tragica fine, in linea con quella sorte già presagitale dalle carte.

Sulle scene maceratesi sorprendono i costumi voluti da Dante Ferretti, che della Carmen è anche regista. Non sono quelli della Spagna che siamo soliti vedere per questa opera lirica, con le vesti ottocentesche tipiche della Siviglia del tempo, ma abiti e capelli corti, donne che si danno una posa con la sigaretta in bocca, tailleurs, cappellini… Il tutto nella briosa atmosfera della piazza, come era in voga decenni fa, in un contesto in cui il ballo, come vuole l’opera del Bizet, non è certo secondario. Un ballo che quest’anno assume particolare rilievo nella rappresentazione musicale, per i passi scelti e le figure, per i costumi indossati dai ballerini e per la notevole bravura ed efficacia scenica di questi, in particolare di Anbeta Toromani e Giacomo Bevilacqua.

Nella stupenda acustica dello Sferisterio e nell’atmosfera magica che il teatro talora assume, sempre coinvolgenti sono le musiche, nella direzione del Direttore d’orchestra Carlo Montanaro.

La Carmen, un’opera che può essere trasposta in qualsiasi periodo storico, rimanendo sempre attuale per le tematiche universali di ricerca del mistero, tramite la seduzione e l’amore, sta offrendo quest’anno a Macerata, nella sua ambientazione neorealistica, collocata ai tempi della rivoluzione franchista, uno spettacolo nuovo, che è senz’altro da vedere, grazie soprattutto a Dante Ferretti, illustre maceratese, due volte premio Oscar per la scenografia.

Dal punto di vista prettamente tecnico l’orchestra è sembrata leggermente sotto tono, come del resto tutto il cast, che pur svolgendo in maniera sindacale il compito, non entusiasma né sotto il profilo vocale, né sotto quello scenico. Bravo il direttore d’orchestra nonostante metta poco in evidenza i numerosi colori che la musica di Bizet richiede, mantenendo la sua orchestra tra il piano e il mezzoforte; all’infuori di un insolito rallentando all’interno della Seguidilla, tempi conformi alla partitura.

Un mezzo soprano leggero ad affrontare il ruolo di Carmen, ruolo che richiede una maturtità scenica e vocale non indifferente, proprio quella che forse è mancata alla cantante georgiana; complessivamente bella voce ma poco efficace e drammatica nella zona bassa; scenicamente un po’ sporca nei movimenti e mostrante un po’ di fatica nel tenere il personaggio quando non impegnato col canto. Don Josè vocalmente in linea con Carmen, leggero anch’egli, porta a termine l’opera senza grandi emozioni. Il resto del cast canta senza infamia e senza lode. Molto suggestivi ed emozionanti invece sono gli interventi danzati da Anbeta Toromani: creatura leggera e suadente, veramente di classe sopraffina! Onore e merito all’arduo compito prefissatosi da Ferretti: ambientare la Carmen negli anni Trenta, in un contesto minimal privo di richiami folcloristici, quando nell’immaginario collettivo sono nel suo essere il rosso, la confusione e gli elementi caratterizzanti della Spagna (che, saranno pure inflazionati, ma se non altro aiutano tutti a calarsi meglio nella storia e nei personaggi, dove per tutti si intende pubblico, cantanti, direttore e quanti altri concorrano alla buona riuscita di un’opera), senza per altro farceli rimpiangere troppo. Tutto sommato una Carmen dignitosa, anche se lo Sferisterio ha goduto di rappresentazioni ben più alte

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