foto sabatino a teatro - notizie sullo spettacolo
L'hip hop danza l'amore
Al teatro del Parco di Mestre il delizioso "Astamanèra" di Enzo Celli con i Botega
(di Roberto Lamantea)
Saltimbanchi impazziti per motivi d'amore sbarcano nell'isola di Astamanèra, dimora del Dio Denethim. Nell'isola appare Restituta, figlia terrena di Denethim, "essere di una bellezza unica figlia di un Dio e di una Sirena. I saltimbanchi rimangono folgorati, cadendo tutti in un innamoramento folle, "romantico", onirico, surreale, divino". Solo uno si sottrae: Turd, folle d’amore per una delusione. Turd si cela sotto una maschera. Con acrobazie, giocolerie, danze, gli altri cercano di conquistare la bella; Turd impaurito. "Come nel più classico dei paradossi (e delle civetterie femminili) Restituta viene incuriosita da quell'essere che appare così passivo ed indifeso, e nell'assurdo più totale (o nella naturalezza più totale) si innamora proprio di Turd". Denethim, offeso dal comportamento così pagano della figlia, la fa cadere in un sogno senza risveglio. "Come narra una vecchia canzone solo i pazzi sanno amare e così il folle si abbandona all'amore di Restituta, sacrificando il suo bene più prezioso, la sua maschera, la sua corazza". La fanciulla si risveglia, riconosce l'amato, iniziano feste, giocolerie, danze.
È bellissima la "favola semplice semplice" di Enzo Celli e Massimo Imbrosciano da cui è nato Astamanèra, arrivato – fresco del debutto da marzo a Pisa – al teatro del Parco di Mestre per "Fuori contesto", regia e coreografie Enzo Celli, con i Botega e alcuni allievi del "laboratorio di contaminazione" che Celli ha tenuto a Mestre nei giorni scorsi, è il primo balletto narrativo di Celli, background di atleta e sport estremi, che nel '95 ha fondato i Botega, gruppo atipico della danza italiana che fonde hip hop, break dance, danza contemporanea con l’arte del circo, degli acrobati, mimi, giocolieri. Astamanèra è uno spettacolo delizioso, giocato sul linguaggio hip hop (tecnicamente reso dagli interpreti in modo perfetto), chiaro sul piano narrativo, indovinato nei congegni ritmici, di commovente bellezza visiva ed evocativa, inoltre non privo della dimensione del mito: nel video l'iride (il Dio) è una galassia, il corpo femminile è un paesaggio di dune di sabbia, la musica gioca con la musica sacra di Bach e Mozart (con accenti da apocalisse). In maschera, Turd è rannicchiato in un angolo mentre gli altri danzano i loro rituali di corteggiamento: quella solitudine è struggente. Volano clowns, una ragazza-farfalla. Uno spettacolo dolce, leggero, delicato, ricco di poesia. Ottimi interpreti: Enzo Celli (Turd), Antonello Argiolas, Cristiano Barberio, Sabatino D'Eustacchio, Cristiano Fondelli. Restituta è la padovana Loredana Persichetti: bellissima, dall'eleganza classica, magnifica nei duetti.