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RECENSIONE SPETTACOLI (topo generico)

Ultimo Aggiornamento: 21/05/2010 13:57
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27/12/2006 18:00
 
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6° galà internazionale di danza
resoconto della serata.
Per mia grande sorpresa mia madre prenota due biglietti in platea. La mattina di sabato mi chiama e mi fa: “ ho preso i posti in platea, che ci frega ci facciamo un regalino di Natale” e io: “mamma figurati finche paghi tu a me va benissimo”.
All’ingresso del primo teatro cittadino l’hostess mi consegna il programma della serata con una breve biografia degli otto ballerini che prenderanno parte allo spettacolo.
Il presentatore Ermanno Romanelli introduce il tutto informandoci che la direzione artistica del galà è del ballerino salernitano Vincenzo Capezzuto e di Michele Merola.
Lo spettacolo è durato in tutto un’ora e mezza ed è stato bellissimo.

Si inizia con una piccola esibizione di gruppo” prologo” su un palco semi-buio . I danzatori sono tutti sul palco e ballano sulle note del pianoforte del maestro Vincenzo Caruso che si alternano a dei “rumori” forti e delicati allo stesso tempo. Indossano tutti una culotte e un pantaloncino nero e si muovono con movimenti precisi, sinuosi. Ognuno fa dei movimenti diversi. Ognuno si adegua a suo modo alla musica. Uno alla volta tornano dietro le quinte mentre la musica pian piano scompare.
Sembra che tutto abbia un equilibrio e quasi per non disincantare quest’atmosfera alla fine di questa mini esibizione il pubblico non applaude ma rimane in silenzio, al buio, aspettando bramoso l’esibizione successiva.
La danza rappresentata in questo spettacolo è una danza molto particolare tranne un pezzo di classico, di cui dopo dirò, si tratta di una danza che potrei definire figurativa. I ballerini interpretano degli stati d’animo, li rappresentano con i loro movimenti.

Bravissimo a tal proposito il solista di Alterballetto Valerio Longo. In un passo a due estratto da “jimi jimi” con Lisa Martini coreografato da Mario Bigonzetti mi ha davvero impressionato. È riuscito in modo ottimale a rappresentare il dolore umano. Faceva dei movimenti particolarissimi, in alcuni casi sembrava un uomo in preda a delle forti convulsioni che tentava poi di essere aiutato da questa fanciulla (poco)vestita di bianco.
I due ballerini si esibiranno anche nel passo a due coreografato da Mauro Bigonzelli estratto da “canzoni”. Il passo a due è molto sensuale e richiede un intesa fortissima e intensa che i due protagonisti riusciranno ad esprimere e a far percepire in modo ottimale.

Eccezionali le performances di Vincenzo Capezzuto. Il ballerino non è altissimo ma ha una presenza scenica incredibile. In un estratto da “omaggio a bach” coregrafato da Mauro Bigonzelli mostrerà una padronanza di movimento fantastica, non so come spiegarlo. Eseguiva movimenti lenti e quindi spesso più difficili rimanendo in equilibrio. Il palco è tutto buio, c’è solo un fascio di luce sul suo corpo. Ha un magnetismo assurdo. Si esibirà anche in “cor meum” di Enrico Morelli, ma l’assolo in cui mostrerà tutte le sue doti è sicuramente il tango “oppio” coreografato da Anna Maria Stekelman. Sul palco c’è solo lui con la sua bombetta. Ha una musicalità che non ho mai riscontrato in nessuno. Preciso, perfetto, morbido e rigido ai momenti giusti. Carismatico come pochi.

Stupenda Caterina Bonasia. Minuta e non troppo esile, ma con una grinta indescrivibile. Si esibirà in un passo a due “fiore di un solo giorno”col coreografo dello stesso pezzo Enrico Morelli. Brava, bravissima con delle linee stupende. Sempre in un passo a due si esibiranno anche i solisti del New York City Ballet Antonio Carmena, il quale si esibirà pure in un assolo, e Abi Joan Stafford. Il passo a due è tratto dal secondo atto dello schiaccianoci ed è coreografato da P.I. Caikovskij
Rimango impressionata dalle gambe della ballerina. Ad un certo punto infatti appoggia una sua mano sulla mano del ballerino e starà in equilibrio su una punta per diversi secondo mentre l’alta gamba rimane perfettamente a 90 gradi per tutto il tempo. Non ha avuto neanche un piccolo cedimento, anzi girava tranquilla sulla punta come perno. Sembrava una bambolina di un carillon. Da ignorante in materia non sono rimasta entusiasta delle braccia di quest’ultima che spesso mi sembravano fin troppo morbide. Molto bella comunque l’intesa con Carmena che si esibirà anche in un assolo “solo” su una musica che rendeva benissimo l’idea del tormento interiore e il ballerino non è stato da meno.

Nell’ultima esibizione “ voi che amate” si mescolano sacro e profano. Oltre a Vincenzo Capezzuto e Caterina Bonasia sul palco si esibiscono i solisti di MM Company Riccardo De Nigri ed Enrico Morelli. La coreografia è di Michele Merla. I ballerini indossano tutti culotte e maglietta verde e rappresentano ballando il dolore di Maria per la perdita del suo Figlio.
Inizialmente ballano tutti e quattro sulle musiche dell’inno sacro del XIII secolo tratto dal “laudario di “Cortona” e S. Rachmaniov.
I due ballerini del MM Company si esibiscono in un passo a due che ricorda alla lontana quello eseguito un paio di anni fa dai fratelli Pironti in uno studio televisivo di nostra conoscenza.
Ad un certo punto Vincenzo Capezzuto si allontana dal palco e vi ritornerà poco dopo nelle vesti di cantante. Nel frattempo la ballerina protagonista si avvicina al pianoforte ed inizierà a togliersi tutti i ferretti che tenevano raccolti i suoi lunghi capelli.
Il silenzio intorno è tale che è percepibilissimo il rumore dei ferretti stessi che vengono appoggiati uno alla volta sul pianoforte. Riprenderà poi a danzare con gli altri due ballerini sul palco esibendosi in uno stupendo passo a tre mentre Vincenzo Capezzuto intonerà un pezzo dell’inno sacro “ voi che il creatore lodate” ( o qualcosa di simile). Non vi nascondo che se non l’avessi visto avrei creduto che a cantare fosse una donna. In ogni caso bravissimo.

Durante tutto lo spettacolo il palco è stato vuoto, scuro, riempito solo in un paio di casi da un piano forte. Niente scenografie quindi e niente costumi spettacolari. Bastavano i corpi perfetti dei danzatori a rendere luminoso e pieno il palcoscenico. Luci soffuse e musica non troppo forte per non distogliere l’attenzione dalla danza, unica protagonista della serata.
Non ci sono state prese spettacolari o virtuosismi da ginnasti ma solo movimenti liberi, muscoli tesi, volti espressivi, equilibrio, precisone, passione, magnetismo e carisma.
Bellissimo.

Scusate se ho scritto troppo [SM=x52997]

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