STEVE LACHANCE

...non mi pare di averla vista su questa cartella
...fa un sacco di complimenti alla Defi


di Massimo Giuliano dal sito www.comunitazione.it

Nell’ambito del “Pescara Dance Festival”, giunto alla sua quarta edizione, si sono tenuti interessanti seminari, che si sono aggiunti alle competizioni e a quel mix di danza, pittura e musica che caratterizza la manifestazione.

Dal 9 al 16 luglio, a Pescara ci sono stati anche numerosi stage con protagonisti della danza internazionale: uno di loro è Steve La Chance, celebre ballerino che da 4 anni insegna danza moderna presso la scuola legata ad “Amici di Maria De Filippi” ed è uno dei docenti più severi. Lo abbiamo intervistato.


Steve, tu ti sei fatto da solo e conosci bene le difficoltà della gavetta: cosa ne pensi del fatto che “Amici” permette a ragazzi sconosciuti di diventare immediatamente delle star?

«Beh, per quel che mi riguarda, quando faccio lezione non si scherza, e si deve essere pronti a tutto: ad esempio, ho voluto che i ragazzi si esercitassero anche il giorno di Pasqua. Non voglio che i miei allievi, negli 8 mesi di permanenza all’interno della scuola, ricevano regali. Ciò che guadagnano devono sudarselo. Durante le mie lezioni, quindi, si lavora tanto. Poi, ciò che succede all’esterno non mi interessa».

Ok. Ma non ti infastidisce il fatto che loro abbiano la possibilità di diventare subito famosi senza fare troppa fatica?

«Chiariamo questo: i ragazzi hanno la possibilità di usufruire gratuitamente di una scuola di alta qualità, ma se, una volta usciti da questa scuola, non decidono di dare un seguito a ciò che hanno appreso, tutto il resto gli servirà ben poco. A loro dico sempre di non adagiarsi sugli allori: se, quando il programma è finito, non continuano a studiare e pensano solo a fare le serate in discoteca, rischiano di bruciarsi in breve tempo, perché l’anno successivo il programma ricomincia e ci sono nuove facce a cui prestare attenzione. Insomma, devono prendere tutto quello che hanno imparato e andare avanti per la propria strada, altrimenti rischiano di essere dimenticati. “Amici” è una vetrina non indifferente, ma è importante non atteggiarsi e non credersi arrivati».

Dunque, il continuo studio come forma perenne di crescita?

«Sicuramente sì: io stesso, ancora oggi, provo a cambiare stile e a rinnovarmi».

Ascoltare una cosa del genere da te è tutto dire: hai 43 anni, danzi da quando ne avevi 15, ed oltre che con grandi ballerini e coreografi di tutto il mondo, hai lavorato anche con personaggi del jet set internazionale, tra i quali Grace Jones…

«Sì, fu proprio grazie alla collaborazione con lei che Pippo Baudo mi notò e mi volle a Fantastico, nel 1984, dove ho fatto coppia fissa con Lorella Cuccarini. Poi ho avuto la possibilità di rimanere in Italia, e ho partecipato al Festivalbar, ai Telegatti, al David di Donatello, a “La sai l’ultima”, ancora a Fantastico con Enrico Montesano e Anna Oxa…».

E nonostante un simile curriculum, tu sostieni che cerchi ancora di fare qualcosa di diverso?

«Proprio così!».

Quali sono gli spettacoli del tuo passato che ami ricordare con maggior piacere?

«Sicuramente “Dancing”, “Sette spose per sette fratelli” e “Can Can” con Zizi Jiamer e Roland Patit».

Sei nato nelle Filippine (suo padre era un militare, ndr), e ti sei trasferito a Los Angeles all’età di 5 anni: è in America che è scoccato l’amore per la danza? Com’è iniziata la tua storia?

«Nell’approccio alla danza sono stato “sforzato” da mia madre, che voleva fare in modo che mi calmassi: ero un bambino abbastanza scatenato. Poi il resto è venuto da sé. A 8 anni ho deciso di seguire soprattutto lo stile classico e ho impegnato tutte le mie forze nello studio. A 15 anni ho superato un’audizione per entrare nel cast dello spettacolo di Juliet Prous, che mi ha visto impegnato nei teatri più importanti del mondo. Dopo 2 anni, ho superato il provino per lavorare con il grande coreografo Bob Foss».

Torniamo ad “Amici”: cosa rispondi a chi taccia questa trasmissione di “nazionalpopolarità”?

«Dico che è proprio per questo che “Amici” funziona! Voi non vedete il lavoro che i ragazzi fanno dietro: sono stressati, vengono messi a dura prova. Sicuramente non stanno lì a perdere tempo. L’elemento spettacolare del programma fa parte del gioco, ma sicuramente non è la sua componente principale: chi sta lì dentro si dà da fare, eccome».

Il successo di “Amici” è dovuto ai ragazzi che vi partecipano o alla sua presentatrice?

«Maria è una persona in gambissima, e merita il successo che ha. Si potrebbe obiettare che faccia tutti programmi uguali: non è assolutamente così. È una persona intelligente, brillante, che mette passione in ciò che fa. Sicuramente il successo di “Amici” è dovuto sia a lei che ai ragazzi».

A proposito, come se la cava con la danza Maria De Filippi?

«Beh, tutti voi l’avete vista nei suoi balletti a “C’è posta per te”. Pochi sanno, però, che lei ha inventato “Amici” proprio perché ha una grande passione per la danza!».