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IL POSTO DEI POST (Raccolta di post da non dimenticare)

Ultimo Aggiornamento: 16/03/2011 22:16
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Nemico Kazzuto
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11/05/2006 15:08
 
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Scritto da: nutella bric 10/05/2006 21.12

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Utente Bonazza
Nemico Kazzuto


Raccontino per i Nemici (che mi mancano un sacco)

Misisolrelamì




Mi... mi... mi... ma perché il maestro insiste che mi devo accordare la chitarra da solo? Non sono capace.
Mi annoio a pizzicare queste corde controllando la macchinetta che mi fa sempre la lucetta rossa. Ma che è, Natale? Magari. Ci sarebbe vacanza e andrei a pattinare sul fosso. Una volta il ghiaccio si è rotto e Luciano ci è caduto dentro, ma non si è fatto niente perché l'acqua era poca. Ha solo sporcato un po' i pantaloni, ma sua mamma gli ha urlato, quanto ha urlato! Gli ha detto che se sbatteva la testa gli veniva la commozione cerebra... celebra... cebrelar... insomma una botta al cervello che lo lasciava o morto, o scemo per tutta la vita.
Mi... mi...
Mi manca tanto la nonna. Non so perché, ma mi viene in mente ogni volta che ho in mano la chitarra. Sarà che questa corda è sottile, come i fili che usava per ricamare. O sarà che rideva sempre quando io suonavo il flauto, perché il cane si metteva a ululare. Diceva che sembrava la Ricciarelli, solo che era stato da un parrucchiere più bravo.
Mi...
Mi preparava i toast quando tornavo da scuola, perché sapeva che ci andavo matto. Da quando papà ha perso il lavoro alla fabbrica non mi portano più al bar a mangiarli, però lei li faceva proprio come Galdino: tagliava via la crosta e ci metteva un sacco di formaggio che fila. Li bruciacchiava anche un po', proprio come Galdino che poi diceva che erano ben cotti.
Mi. Ci siamo: la lancetta dell'accordatore sta giusta nel mezzo e si è accesa la lucetta verde.
Si... si... si...
Simone, mio fratello grande, parte tra un mese. Meglio, così non mi prende più in giro. Però se non c'era lui quel giorno che ho vinto la medaglia a calcio...
Si sono messi d'accordo, i ragazzi più grandi. Volevano portarmela via perché io ero stato sempre in panchina e non dovevo averla. Ma che l'avevo chiesto io al mister di non giocare? E poi ero stato così male quella volta che la mamma gli ha detto che siccome non mi faceva mai entrare, tornavo a casa piangendo.
Si... si...
Si sa che le femmine non si fanno mai i fatti loro. Ma la mamma non è mica una femmina, non doveva dirglielo e basta. E di fronte a tutta la squadra poi!
Si sono messi a ridere tutti. Tranne Luciano. Quindi sua mamma aveva torto perché non è morto e non è rimasto scemo per niente. E' il mio migliore amico Luciano.
Si...
Sì.
A posto anche questa.
Sol... sol...
Soldato.
Va a lavorare in marina Simone. Perché qui in paese non trovava niente e il lavoro utile come papà non lo poteva fare. Io non capisco perché: infondo è papà anche lui, mio fratello Simone. E io sono zio anche se ho solo nove anni e mezzo. Mio nipote è fighissimo! Mi hanno insegnato a tenerlo in braccio con la mano dietro la testa, altrimenti gli casca. Fa un po' impressione però questa cosa. Non credo che da grande lo porto a pattinare sul ghiaccio. Però gli insegno a tifare per il Toro, così Simone che tifa Juve, ci rimane secco!
Sol...
Solo che forse a Simone gli dispiace già che deve partire e per sei mesi non lo vede. Forse tiferò Juve anch'io. Cioè... farò finta.
Sol. Lucetta verde. Uff... sono solo a metà.
Re... re... re...
Restiamo solo io, mia mamma e mio papà. Forse è per quello che mi manca la nonna: perché non ho più nessuno per giocare a carte. Mi aveva insegnato briscola, scopa, rubamazzo, cavati camicia e domino, e giocavamo d'inverno con la stufa a legna accesa giù da lei. Ci metteva sopra le croste di polenta che diventavano croccanti. E a volte anche il pane di ieri che diventava più morbido. Non l'ho mai capita 'sta cosa di perché la polenta diventa dura e il pane tenero, boh. Però mi piacevano tutti e due, soprattutto col formaggio fuso, come nei toast. Io vado matto per i fili di formaggio fuso.
Re. A posto.
La... la... la... la... la...
La mamma non me lo fa mai il pane con i fili di formaggio e io non glielo dico che la nonna lo faceva. Così resta una cosa solo nostra: mia e della nonna. Pazienza se non lo mangio più. Però, quando sarà grande come me, lo farò a mio nipote, che è la stessa cosa di me e la nonna. Cioè: io ero nipote della nonna e mio nipote è nipote mio anche se io sono suo zio e non nonno. Si fanno solo ai nipoti i fili di formaggio. Tra mamma e figlio no. Perché con mia mamma non ci vado d'accordo. Con le femmine non si va mai d'accordo perché sono un sacco chiacchierone e vogliono avere ragione loro anche se non capiscono niente di una cosa. Voglio dire: mia mamma cosa ne sa di calcio? Niente. E allora perché è andata a dire al mister che mi doveva fare giocare? Perché non se ne è stata zitta?! Io le odio tutte le femmine a volte (a parte mia nonna). Mi fanno schifo. Gliel'ho detto alla mamma, quella volta del mister: mi fai schifo te e tutte le femmine!
La... la... la...
La cosa più strana è che non si è arrabbiata. Una femmina si arrabbiava se le dicevo che mi fa schifo. O almeno si metteva a piangere perché le femmine frignano sempre. La mamma invece no. Mi ha guardato e le sono diventati tristi gli occhi, ma non ha mica pianto. Ha detto che credeva di fare bene, che non voleva mettermi in imbarazzo davanti ai miei compagni. Mi ha chiesto scusa anche. E io mi sono arrabbiato di più, perché mi veniva da piangere a me. Come a una femmina! Così le ho detto ti odio, perché se non mi usciva un urlo mi uscivano le lacrime.
La... la...
La mamma non doveva chiedermi scusa, no? Sono sempre i figli che devono dire scusa non lo faccio più, se no chi ci capisce più niente? Per esempio: è la mamma che mi ha obbligato a fare questo corso di chitarra. Cioè, all'inizio volevo io perché avevo visto i gruppi rock alla Tv ed erano fighissimi, ma poi non mi piaceva più e lei mi ha detto tu continui lo stesso perché papà ha speso i soldi e adesso tu non butti via tutto. E poi mi ha detto un sacco di cose sui sacrifici che fa papà, e lei. Ha tirato fuori quella parola che dice sempre quietovivere. Che io non ho ancora capito bene cosa sia, ma so che lei e papà fanno un sacco di cose che non vogliono e c'è sempre di mezzo quella parola.
La nonna non diceva mai quietovivere. Diceva parole più interessanti come crostoli, briscola, scricciolo (che credevo fosse uno scoiattolo che scricchiolava), e putìn (che io ridevo un sacco perché mi immaginavo che aveva la esse davanti e veniva fuori sputìn, come uno che parlando fa tutti gli sputacchietti).
La...
La mamma è più fortunata di me, perché era femmina come sua mamma, così si capivano, invece io sono maschio e non è che la capisco tanto. Con papà mi piace perché facciamo un sacco di cose, soprattutto d'estate: andiamo a cozze in barena, mi fa vedere gli aerei che partono dall'aeroporto. Mi portava anche al bar da Galdino una volta e mi pagava il toast ben cotto. Con la mamma invece ci litigo perché mi tocca fare 'sto corso di chitarra anche se sono proprio stufo: sono tre mesi che faccio solo plin plon e sdleng sdleng, non assomiglia niente a quelli della televisione. Che poi quelli della TV avevano i tatuaggi e le borchie al naso e figurati se quella me li fa mettere a me che non vuole neanche che mi crescono i capelli. E tutto perché non capisce niente, perché lei era fortunata che era femmina come la nonna. Non capisce nemmeno che mi manca la nonna, perché a lei non manca perché non ne parla mai.
La. Verde.
Mi...
Mi ha detto di mettermi al posto suo. Quando le ho detto della nonna, che a me manca e a lei no.
Mi ha detto che una volta, anche a lei le aveva insegnato a giocare a briscola e rubamazzo e che se voglio, un giorno che è a casa da lavorare, ci giochiamo insieme io e lei, a carte. Io non ci credo perché lei non è mai a casa da lavorare, nemmeno quando ha la febbre. Però non le ho detto niente perché aveva di nuovo gli occhi tristi anche se non piangeva. Solo che erano molto rossi e lucidi. Non so, ci sono rimasto proprio male. Perché ho capito che mia mamma è rimasta senza mamma e ho pensato che se ci rimanessi io...
Mi potrebbe fare il pane con i fili di formaggio, la mamma. Quasi quasi glielo dico, che me lo può fare come la nonna, anche se non è la nonna quindi non siamo nipoti.


Laprincipessasulpisello

Data: unknown

Dal Tibet con FuroreAmore la Princi così farnetica. Per l'erede degli Artisti Maledetti



IL GRANDE DEFECATORE


Ho visto tanti grandi attori recitare anche se c’é penuria di bravi sceneggiatori. Non sempre capita di girare “il grande freddo” ma é vitale mangiare ogni giorno.
Perdonati di essere carino....penseranno che sei bello, e qualche volta lo grideranno, anche mentre ti starai sforzando di essere bravo nel tuo lavoro.
E’ inutile andare a cercarsi i guai...se li aspetterai, comodamente seduto sulla tua poltrona preferita, saranno loro a venire da te.
Ricorda i complimenti, ma cerca di dimenticare gli insulti.
A volte sei in testa.
A volte arrivi secondo. C'est la vie.....
Ridi più spesso, non ci sono rughe più belle che quelle di un uomo che ha molto sorriso.
Cerca di goderti la quiete dopo la tempesta. Ti servirà a rimetterti in forze per la battaglia successiva.
Cerca di essere forte nel corpo e vigoroso nella mente perché o sarai tu a controllare le tue emozioni, o esse controlleranno te.
Troverai un vero amico ogni mille persone che conoscerai....e anche lui ti farà soffrire e ti toccherà di perdonarlo.
Impara a capire cosa vuole la gente. Ma non ti arrabbiare se non ci riuscirai.
Corteggia mille donne ma scegli quella con cui riuscirai ad addormentarti serenamente.
Desidera ciò che ti va; arriva dove vuoi; cerca di essere ciò che puoi, sii felice.

firmato la Princi sulle ali di un'aquila [SM=x52871]

[Modificato da flyingfree87 11/05/2006 15.10]


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