ANBETA TOROMANI

ANBETA TOROMANI : LA CENERENTOLA CHE HA TROVATO LA SUA SCARPA DI CRISTALLO ….. A MEDIASET

Intervista di Milena Selimi – Rivista JETA, Agosto 2002



La prima sfida all’estero sotto il nome di ‘Saranno Famosi’, nella televisione italiana. E’ da tempo che lei cerca qualcosa di diverso da quello che le puo’ offrire l’arte in Albania. Da tre anni prima ballerina del Teatro di Opera di Tirana, prima ballerina del corpo di ballo nello spettacolo ‘Le porte della fortuna’ a TV Klan, esperienza presso il Teatro di Opera a Baku (Azerbaigan). Voglia di passare i confini, passione per nuovi orizzonti ed esperienze. La ballerina Anbeta Toromani, la Cenerentola albanese, lei che ha bussato alle porte dello spettacolo ‘Saranno Famosi’….. ed ha trovato la scarpa di cristallo…

Erano 275 concorrenti, quasi tutti italiani, che hanno fatto le loro dimostrazioni in ballo, canto e recitazione. Toromani si esibisce nella disciplina di balletto classico, con una variazione di Don Chisciotte e di Schopeniania. E’ una delle 10 finaliste nell balletto classico che continuera’ la gara. Questo sara’ un anno scolastico molto difficile (a partire da settembre), nel quale lei seguira’ lezioni anche in balletto jazz, hip hop, canto, etc. Alla fine, se resistera’ alla gara riuscira’ a vincere un contratto di lavoro con Mediaset. Ha gia’ cominciato, poi si vedra’. E’ molto difficile andare a bussare alle porte dei grandi teatri fuori dell’Albania. Per riuscirci ci vuole raccomandazione, alto livello tecnico, e anche un po di fortuna, perche’ no. Questa e’ la sola via di riuscire a farsi conoscere, farsi vedere. Anbeta Toromani ha rotto il silenzio con il spettacolo ‘Saranno Famosi’. Il Lago dei Cigni, il balletto che sogna, l’aspetta in un palcoscenico… il cigno che diventera’ famoso, Anbeta Toromani.

Domanda : Com’e’ questa nuova esperienza di Saranno Famosi ?
Risposta : Lo spettacolo funziona perfettamente, non c’e niente di improvvisato, e’ tutto programmato e perfetto. Quest’ esperienza mi ha fatto molto bene. Lavorare con colleghi all estero e’ un buon modo di migliorarsi. Invece qui (in Albania) non puoi paragonarti con qualcuno. Sono felice di quello che ho raggiunto.

D: Te ne vai dall’Albania. Cosa porti con te ?
R : Se potessi, prenderei la mia famiglia, gli amici. Sono troppo legata a loro, e mi mancheranno. Ma amo me stessa piu’ di tutto questo, cioe’ amo la mia professione! Vorrei realizzare cio’ che desidero.

D : Albania continuera’ ad essere importante per te?
R : Credo di si..

D : Devi affrontare delle sfide in Albania ?
R : Sento il confronto dappertutto, pero’ non e’ una sfida, e’ una lotta continua, nascosta, sleale, ci sono pure i colpi di gomito che pero’ mi fanno svegliare. E’ una ragione in piu’ per continuare la mia strada in avanti.

D : Cos’e’ il palcoscenico per te ?
R : E’ un posto sacro, la prima apparizione risale a quando avevo 13 anni, con il tutu’ e le punte in una variazione di Don Chisciotte. Che emozione ! Ormai il palcoscenico e’ diventato parte di me e le emozioni restano quelle dello spettacolo.

D : Qual’e’ stato il pezzo piu’ difficile per te, e quello che ti ha affaticato di piu’ ?
R : Dal punto di visto tecnico e’ stato Don Chisciotte, invece il piu’ faticoso, a causa del poco tempo a disposizione per le prove, e’ stato La Cenerentola.

D : Come comincia il tuo ruolo in uno spettacolo ?
R: Il nervosismo comincia da quando sto a casa prima di andare all’ Opera. Devo essere all’ Opera tre ore prima che cominci lo spettacolo. E’ una fatica dal punto di vista psicologico, continuo con il trucco e gli esercizi, non voglio che mi parlino (purtroppo questo non succede quasi mai), mi concentro sul lato tecnico e interpretativo del mio ruolo, faccio la croce, mi bacio la mano, e… sono pronta.

D: Il palcoscenico ti da’ potere?
R : Si, mi da un potere immenso e mi sento molto bene. E’ una sorta di potere che continua anche dopo lo spettacolo.

D : Al di fuori del palcoscenico?
R : Dall'inizio fino alla fine dello spettacolo c’e una soddisfazione che il tuo lavoro non e’ stato invano, sei riuscita a trasmettere qualcosa, e questo ti da una grande soddisfazione. Dopo lo spettacolo sono totalmente rilassata, mi sento bene, molto bene, ho una pace fisica, psicologica e spirituale.

D: Quanto e’ importante la collaborazione con il partner sul palco ?
R : E’ molto importante, non solo sul palco, ma anche al di fuori perche’ dobbiamo essere amici per capirci. Sappiamo quando l’altro e’ nervoso, ci capiamo e cerciamo di aiutarci per riuscire bene. Sono contenta dal mio lavoro con il primo ballerino Esdalin Gorani.

D : Cos’e’ per te il balletto classico ?
R : E’ tutto per me, e’ il primo e l’ultimo desiderio. Mi piace ballare anche altri tipi di ballo pero’ non penso che mi danneggino come ballerina classica.

D: Cosa hai trascurato per colpa del balletto?
R: I giochi quando ero piccola, alla quinta elementare. Piu’ tardi, le passeggiate fino a tarda serata…. Il mio modo di mangiare invece non e’ limitato, ho un metabolismo particolare che puo assorbire tutto. Io posso mangiare qualunque cosa!

D : C’e’ un po di Piter Pan in te ?
R : Si, e’ qualcosa di molto buono, una qualita’ che non voglio perdere. Mi diverto tanto.

D : Ci sono dei dubbi, dilemmi in te ?
R : Sono sicura di quello che ho fatto fino ad oggi, ma ci sono dilemmi dentro di me, perche’ non ho fatto ancora un vero e proprio spettacolo, non sono contenta delle qualita’ artistiche di tutti i componenti di uno spettacolo. Cerco la perfezione prima di tutto nelle mie capacita’, poi negli altri. Non mi sento realizzata. Il vero spettacolo, realizzato perfettamente con tutti i componenti, non si e’ ancora realizzato.

D: Quali sono le tue barriere?
R : Negli spettacoli che fai ricevi soltanto complimenti. Non c’e’ una vera critica che puo migliorarti professionalmente. Abbiamo buoni livelli, bravissimi solisti, ma c’e’ qualcosa che manca. Il nostro balletto e’ rimasto quello degli anni sessanta.

D : Cosa ti ha portato il balleto ?
R: Mi ha dato eleganza nel comportamento, nel modo di comunicare, e’ qualcosa di magnifico.

D: Hai mai « volato » nel palco?
R : Si, ho volato durante la Cenerentola, non e’ una fiaba ? Pero’ nella vita di tutti i giorni non volo e non sogno. Quando questo mi accade (volare nel sonno), che succede molto raramente, allora chiedo a mia nonna cosa vuol dire. E lei mi risponde : E’ bene, tesoro della nonna, e’ molto bene.

D : Quall’e’ il tuo punto forte dell carattere ?
R : Durante « La Cenerentola », c’e’ stato un momento che ho pensato che non ce l’avrei fatta (il tempo di preparazione era molto breve), ma non mi sono arresa. Io non mi arrendo mai.

D : Quando piange Anbeta ?
R: Piango spesso, e crescendo le forti emozioni che mi portano a questa situazione si moltiplicano, sfortunatamente. Capisco che la gente non e’ quella che sembra.

D : C’e’ gente con energia negativa. Come ti comporti con loro?
R: Non permetto a nessuno che mi tocchi nella mia professione, e soprattutto non sopporto l’ipocrisia. Divento negativa, mi chiudo in me stessa e per proteggermi rispondo con quest’ arma.

D: Il balletto e’ una lotta per te?
R: E’ una specie di ‘ring’ dove vince il piu’ bravo.

D : Come influisce il tuo stato d’animo nello spettacolo ?
R : Questo e’ molto importante. Lo stato d’animo influisce molto e il brutto momento puo’ durare molto lungo in me ed e’ difficilissimo combatterlo.


D : Sei passionale o ribelle ?
R : Non sono ribelle, pero’ reagisco contro il male. Nel balletto si’, c’e’ molto passione in me per questa professione. Non lo considero come un lavoro. E’ la mia fonte di rigenerazione, che mi allontana dai brutti momenti. Nei miei momenti difficili cerco di esprimermi con i movimenti.

D : Credi nell’amore ?
R: Ho avuto molte cose attorno a me, amori buoni che non si sono realizzati nel trovare la mia anima gemella. Ora voglio imparare a conoscere me stessa.

D : Quando ti senti fuori di te ?
R : Quando non uso la logica. Mi arrabbio, e poi mi pento di quello che ho fatto, ma sono cose che devono succedere perche’ poi ti insegnano ad andare avanti. Non si cresce senza comettere errori.

D : Qual’e’la tua meta (quello che cerci come il massimo) nel balletto ?
R : Il Lago dei Cigni. E’ la mia aspirazione da realizzare in un balletto completo.

D : Quali sono i tuoi idoli nel balletto ?
R : Vedo il balletto classico nelle videocassette e mi piace la ballerina russa, Uljana Lopatkina, e’ molto brava. La scuola russa e’ indiscutibile nel balletto classico.

D : Cosa ti manca ?
R : Non mi sento realizzata dove voglio. Il fatto che prendo l’iniziativa e provo qualcosa di diverso mi fa bene, e’ molto difficile confrontrarsi con l’arte all’estero, pero’ non impossibile. Perlomeno, io ci sono riuscita. Vincere tra tanti concorrenti e’ qualcosa di grande.

D : Credi in Dio ?
R: A modo mio. Ringrazio quando mi aiuta e cerco aiuto quando ho bisogno.

D: Qual’e’ il suono piu’ bello per te ?
R : Il suono delle campane.

D : Se non fossi una ballerina ?
R : Ballerina.

D : Il professione che odi ?
R : La politica.

D : Il tuo colore preferito ?
R: Il bianco.

D : Ti senti meglio durante il giorno o la notte ?
R : Dipende dal mio stato d’animo.

D : La tua stagione preferita ?
R : Primavera e autunno

D : La parola piu’ bella ?
R : Brava.

D : La parola che odi ?
R : Le parolaccie.

D : Il tuo pubblico migliore ?
R : La mia famiglia

D : Il critico migliore ?
R : Eltona, mia sorella.