Polaris Ilda, 02/10/2009 19.46:
dico solo questo e poi mi taccio: ma
sei sicura di aver letto Dickens sì ? Perchè mi sembra tu stia parlando della commedia menandrea, volendo volare alto, non certo dei romanzi di formazione dell'autore inglese.
Perchè devi tacere, non mi offendo facilmente e non mi dispiace affatto parlare di libri. Non sono particolarmente intelligente o acculturata e lo riconoscerò sempre, l'ho anche premesso al momento della mia "iscrizione", ma siccome non capisco perchè dovrei nascondere la mia ignoranza, che poi potrebbe espandersi come la muffa, sono sempre sincera in tutto quando mi esprimo (
e poi, da pigra, piuttosto che mentire, ometto).
Sì l'ho letto
Dickens, purtroppo
Grandi Speranze per ben 3 volte di fila con tanto di libro di critica relativo (
posso scannerizzarti il mio libretto universitario per mostrarti il 28 in Teoria della letteratura, non sarò una cima ma sono anche piuttosto bruttina, indi per cui non ho sedotto il prof per il voto). Capisco che tu veda tanto in tutto quello a cui io presumibilmente dò scarsa rilevanza (
la feroce critica sociale, al lavoro minorile, l'Inghilterra vittoriana, i bambini poveri sfruttati e "violentati" fisicamente e psicologicamente dagli adulti, il riflesso dei suoi traumi infantili dopo il lavoro in fabbrica e un certo tipo di umorismo che a me non prende affatto). Posso capire tutto quanto, il mio problema è che non mi faccio influenzare mai dalla critica letteraria o dai gusti altrui. Come
Stevenson magari smonto il giocattolo e ammiro il gioco d'incastri, ma rimango del partito che considera la lettura un piacere soggettivo e la critica semplice chiacchiere che vorrebbero stabilire scientificamente il valore di qualcosa che scientifico non sarà mai (quante volte un lettore ci ha visto cose che un autore non ha mai voluto metterci? Quante volte i lettori si scannano tra loro perchè hanno capito cose opposte da uno stesso testo?).
Ho un conteso aperto con tutti gli amanti di
Dickens di mia conoscenza
(
il mio migliore amico si fa quasi chiamare Charles, è colpa sua se dopo essermi quasi suicidata con Grandi Speranze e dopo la tremenda esperienza di Oliver Twist, mi sono fatta del male tentando pure con David Copperfield) e con tutti i detrattori di
Flaubert perchè io c'ho un altare buddhista a casa in onore a
Gustave (
spesso si tratta proprio delle stesse persone "casualmente).
Non c'è un modo univoco di leggere e gustare un libro (
o, per esempio, di interpretare ciò che dice un filosofo), perchè uno scritto riflette le contraddizioni non solo del lettore ma anche della persona che l'ha pensato che è un essere umano proprio come noi, altrimenti tutti saremmo d'accordo sempre su tutto e potrebbero scrivere un libro di critica unico per autore (
invece di gente che vuole dire la sua ce n'è a iosa). Lo scritto è scritto, rimane lì, lo smonti e lo rivolti, lo storicizzi, lo contestualizzi, ma fatto questo o piace o non piace e ogni persona lo digerisce in base al suo background, al suo carattere e alla sua cultura personale oltre che al suo gusto.
Tu troverai i suoi libri quanto di più lontano da una telenovelas, io identifico la telenovelas come una sceneggiatura fatta a puntate (
come i romanzi di Dickens), con il colpo di scena puntuale a fine puntata (
come i romanzi di Dickens) per tenere incollato il telespettatore/lettore, con personaggi caratterizzati in modo da aderire ad un modello più romanzesco e immaginario che reale (
come i romanzi di Dickens). Il mio cervello (
ma solo il mio) trova tante similitudini tra le due cose e le appaia. Mia nonna diceva sempre di conoscere un tizio che amava ciucciare i catenacci arrugginiti e dunque c'è chi sta peggio di me..
In
America Latina le telenovelas sono state spesso utilizzate per istruire la popolazione povera e priva di cultura a sentimenti "buonisti", e mi pare che anche i romanzi di
Dickens uscissero sui quotidiani allo stesso scopo (
oltre che al comune scopo economico) e fossero amati da persone del popolo e non dagli intellettuali del suo tempo.
Dickens era un narcisista che amava le letture pubbliche, è persino morto per non interrompere i suoi "tour di piazza", amava trasmettere certi valori all'uomo comune e illetterato tramite i suoi romanzi, il contatto con la gente, la stessa gente che decenni dopo poteva sintonizzarsi su
Perla Nera o comprare
Grand Hotel (
e con questo non voglio dire che Grand Hotel abbia il valore di un romanzo di Dickens, ma solo che il target di riferimento non cambia, poi chiaramente oggi col declino della civiltà sono peggiorati anche i gusti, d'altra parte l'uomo di strada inglese dibatteva di politica nei bar e non della premier league).
E poi... Sono una relativista assolutista, in tutti i campi, figuriamoci nell'arte... Mi viene in mente
Montaigne all'inizio dei suoi saggi, quando spiega la varietà delle reazioni umane, e racconta di tiranni che avevano pietà di donne e bambini imploranti, e tiranni che invece potevano sterminare a sangue freddo intere città ma poi trovandosi di fronte al coraggio, la fierezza e la sfrontatezza di un singolo, diventavano miti come agnelli, perchè riconoscevano in quelle qualità un valore più alto. Due reazioni estremamente opposte.
Ad ogni pagina di
Oliver Twist, giuro che
Oliver l'avrei preso a bastonate (
virtualmente sia chiaro) è il bambino più stupido di cui abbia mai sentito o letto in vita mia, non è possibile che si facesse infinocchiare ogni volta e ogni volta cascasse nelle stesse trappole. Voglio dire, se sei così scemo, te le vai proprio a cercare figliolo. Stessa cosa
David Copperfield, con il patrigno con un cartellone in fronte con scritto "malvagio e perfido" e lui che non si rende minimamente conto di ciò che gli accade intorno e non capisce quando viene preso per il naso. Può dipendere anche dal fatto che sono cresciuta con i libri di
Bianca Pitzorno e
Astrid Lindgren che hanno proposto modelli di bambina a me più congeniali e all'opposto di
Dickens.
Per quanto riguarda la figura femminile stereotipata e piatta, almeno per i tre romanzi che ho letto, non so proprio come convincermi del contrario. La donna del protagonista secondo
Dickens è l'angelo del focolare bellissima e immacolata, priva di polso e di idee, priva di spina dorsale, a meno che non sia una vecchia megera inacidita e rancorosa, allora è capace di arrivare ad avere una mente diabolica ma non si tratta di intelligenza quanto di calcolo (
come la vecchia strega di Grandi Speranze).
Una cosa che mi piace di questo scrittore sono i suoi personaggi secondari, li ho sempre trovati molto più interessanti dei protagonisti, forse perchè si lascia prendere la mano, non essendo indispensabili al plot principale, e plasma delle figure affascinanti nella loro unicità (
il vecchio signore del finto maniero mi rimarrà impresso a vita). Non mi capacito del perchè invece quelli principali siano così monotematici.
Da
Dickens in poi, appena sento la parola "orfano" mi viene l'orticaria e il rigetto per quel tipo di figura letteraria. Rappresenta un prototipo di essere umano troppo semplice, non soddisfa la mia sete, nel suo vortice di idee originali, ben congegnate tecnicamente, non arriva ad appagarmi per quel che cerco. Giungo alla fine del romanzo che sento di aver perso più che acquistato. È una cosa a pelle, quella componente che va al di là del raziocinio e che trasforma un romanzo in un'opera d'arte, non scocca la scintilla.
Invece paradossalmente ho adorato
Umiliati e offesi di
Dostoevskij senza alcuna riserva pure se da tutti viene accostato ai lavori di
Dickens. Una delle protagoniste è un'orfanella, non so se ti sia capitato tra le mani. La trama è vero che potrebbe ricordarlo in qualcosa, la povertà, le violenze, viene sfruttata anche lei sia lavorativamente, viene messa a mendicare, e persino quasi stuprata proprio all'inizio. Non lo so, forse è il modo di narrare che ritengo più credibile, ma i personaggi mi convincono, sono più veritieri, e da lì si tratta poi di una strada in discesa. Ho trovato quella bella soddisfazione finale del dopo lettura, di perdermi per qualche giorno nel ricordo del libro terminato, lì mi sono commossa in maniera indescrivibile per la bambina (
ed è successo nel bel mentre del mio pregiudizio sugli orfani).
E dopo queste pesanti affermazioni mi caccerete a sonore pedate nel deretano, già lo so
[Modificato da laur4brown 02/10/2009 21:01]