00 13/05/2007 18:36
Roberto Benigni in… Tutto Dante
Teatro Tenda di Piazzale Clodio, Roma – 11 maggio 2007. Dopo averlo visto in molti film al cinema o in TV e in apparizioni televisive recenti e datate, è finalmente arrivato anche per me il momento di vedere Roberto Benigni in un suo spettacolo live.

Roberto Benigni esce sul palco poco dopo le ventuno e, salutato dalla musica e dall’applauso dei quattromila spettatori, comincia a correre e a saltellare in mezzo ad una scenografia spoglia ed essenziale. Il tempo di salutare Carlo Azeglio e Franca Ciampi, già applauditissimi dal resto del pubblico… ed ecco che lo spettacolo ha inizio.

La prima parte dello show è tutta incentrata sulla satira politica, sociale e di costume. E’ una satira molto lontana dall’essere accomodante, è pungente e geniale e non fa sconti a nessuno… è esilarante, tanto che l’attore è costretto a delle pause per dare possibilità al pubblico di dare sfogo alla propria ilarità. La “vittima preferita” è Berlusconi, che decide di nominare ogni volta che perde o finge di perdere il filo del discorso. Ma ce n’è davvero per tutti. [SM=x52891]

Dopo circa un’ora di satira e risate quasi ininterrotte, il discorso si sposta, con dolcezza e senza strattoni, su argomenti complessi come l’Arte e la Religione. Si ride sempre meno e si ascolta sempre con maggior attenzione… ed ecco il Benigni che non ti aspetti, quello che si adopera per farci cogliere la bellezza della Poesia, l’importanza della dignità degli uomini e la grandiosità dei sentimenti, primi tra tutti l’amore e la pietà.

Quando inizia a recitare il quinto canto della Divina Commedia (quello incentrato sulla tragica storia d’amore di Paolo e Francesca), i quattromila del pubblico ascoltano in perfetto silenzio. Il Roberto Benigni che tutti conosciamo in quel momento scompare, si trasfigura e diventa l’interprete al servizio della poesia, di sentimenti come la pietà e la commozione, che sembra vivere in prima persona e che riesce a rendere e a trasmettere in modo impressionante.

Mi ha molto colpito questo momento di poesia… e, nonostante fossi giunta alla fine di una settimana che mi avrà visto dormire, ad essere ottimisti, una media di circa tre ore per notte, non avrei mai voluto smettere di ascoltarlo. Ma le cose belle - soprattutto quelle - finiscono… Quindi, giusto il tempo di far passare quella manciata di secondi in cui ci si sente un po’ sospesi, in cui si stenta ad accettare che qualcosa di bello è finito e si realizza che forse il caso di reagire, ed ecco che tutto il pubblico esplode in una meritatissima e lunghissima standing ovation. [SM=x52862]

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Agnese