Prins
Lunedì 5 Ottobre 2009
CASA DI CURA “MARI' DE FILIPPI”
Sempre aperto!
Anche per chi non ha fatto i provini a giugno
Non serve il certificato di sana e robusta costituzione!
Anzi, è prerequisito fondamentale non presentarlo.
Per entrare manda un sms al 48425
Ecco alcuni dei nostri pazienti! Perchè il nostro metodo per stanare li pazzi è vincente! Al metodo Shenker gli diamo una pista!
Paziente 1: RAPINO, CHARLIE
Incapacità di mantenere in maniera omogenea una stessa lingua in un discorso anche elementare. Mescola italiano e inglese provocando un effetto di straniamento in sé stesso e negli altri. Incapacità logiche gravi: unisce periodi dai significati totalmente opposti violando lo stesso principio di non contraddizione. Se nella frase precedente inveisce contro l'avversario, nella coordinata o nella subordinata si dichiarerà d'accordo con lui. Chiede un parere per poi fregarsene della risposta nella frase successiva. Scarsa cura di sé: perennemente con la camicia di fuori come se fosse appena andato a mingere. E in certi momenti dimentica persino di chiudere la bottega. E' attratto, nelle interazioni, solo da elementi con pericolose tendenze schizoidi.
CURA: ...
Paziente 2: GARRISON, LA ROCHELLE. LA, ROCHELLE GARRISON. ROCHELLE, LA GARRISON. GARRISON ROCHELLE, LA. Aiuto.
Ghiandole lacrimali viventi vita a sé stante. Forse possiamo avanzare un'ipotesi scientifica che aiuti a comprendere il mistero del suo nome e cognome: il suo corpo si chiama Garrison, e le ghiandole rispettivamente LA e ROCHELLE. La e Rochelle sono sottoposte a costante stress. C'è chi dice che presto si esauriranno, quindi bisognerà trovare delle fonti di energia alternativa. Chi ha messo in giro questa voce è un cazzaro. La e Rochelle camperanno cent'anni. Manifesta simpatia solo per ciofeche (in psicologia clinica, ciofeca = uno che gnaapofà manco dar carzolaro). Le sue coreografie manifestano la sua concezione del corpo e del movimento: per questo possiamo ritenere si tratti del paziente più grave. Ride, anche. Ma è solo un momento di oscillazione fra un pianto e l'altro pianto. Ha gravi deficit di produzione linguistica nel suo stesso idioma materno. Chiedere ai Boyzone, ai Westlife, ai Blue, ai Five (nzomma chiccazzo erano quelli?).
CURA: passaparola
Paziente 3: DE FILIPPI, MARI'
E' la prima paziente in assoluto della nostra casa di cura, per questo è stata intitolata a suo nome. E'anche la più longeva. Caso clinico complesso. Galassia di devianze. Vuoti di memoria spaventosi seguiti da improvvisi lampi di memoria utili solo a smerdare qualcuno. Il nesso fra la denigrazione del prossimo e il suo agire è preoccupante. Si affeziona solo a mononeuronici, ma per innato egoismo si rifiuta di cedere uno dei suoi neuroni (perchè ne possiede eccome) ai suoi sfortunati compagni per mantenere una posizione di potere. Persistente mancanza di sensibilità artistica. Italiano traballante. E futuro incerto (quello dei giovani traviati dai suoi programmi). Fissazione compulsiva nel costruire unioni fra mononeuronici, nel riunire anziani divisi dalla seconda guerra mondiale, nell'invitare Greggio e Iacchetti, nel compiere atti coercitivi nei confronti di poveri disoccupati atti a mandarli in giro per l'Italia con una bici a mandare posta da parte di Fabio Cannavaro. E, fatto ben più grave, tutto ciò si deve svolgere solo in presenza di troni. Il feticismo per quest'oggetto appartenente alle antiche corti rimane tutt'ora inspiegabile. L'unica spiegazione scientifica molto lacunosa è che in un'altra vita era una dama che ha avuto incontri sessuali con Enrico VIII su un trono. Gianni Sperti, in effetti, dicono gli storici, gli somiglia molto.
CURA: $$$$$$$ televoto $$$$$$$$
Paziente 4: ERRORE, LOREDANA
Complesso d'inferiorità spiccato che la porta ad usare termini ossequiosi persino con personaggi di dubbia statura morale: saluta con un inchino anche i chiuaua di Garrison e Marco Castellano detto er Chen de Centocelle. Sfasatura motoria, incapacità di coordinare i movimenti con le intenzioni. Corse sul posto per richiamare l'attenzione come i pupetti che sgambettano. Andatura recalcitrante e sfuggente a qualsiasi regola di comunicazione non verbale. Emette suoni cacofonici, molto probabilmente richiami di fenicotteri (impossibile capirne il perchè). Scarsa cura di sé, difficoltà ad armonizzare persino i colori primari, deficit nel mettere assieme un minimo stile di vestizione. Controllo compulsivo di messaggeria telefonica e telematica, aspettando notizie importanti che poi si rivelano solo richiami sperduti di amici immaginari tutti vissuti negli anni '60 (visto il suo repertorio). Ha fatto amicizia con Charlie Rapino e mostra simpatia per la Signora Maria, certamente non quella piena di grazia. E ho detto tutto (direbbe Salemme, altro nostro paziente).
CURA: ...glom...
p.s. È la mia preferita!
Paziente 5: FLAUTO, DAVIDE
Inabile a distingere la realtà dalla fantasia: dice di avere capelli emo ma in realtà porta sempre sulla testa la puzzola-peluche che le ha regalato la mamma a 7 anni. Se si tenta di togliergliela, ha crisi di rabbia notevoli. Crisi indotte anche alla vista di un ago per cucire. Ovviamente non si capisce il perchè. Sostiene di essere un palloncino sottoposto a continue punture e soggetto, prima o poi, a bucarsi. Da qui il suo timore per gli aghi, il taglio, il cucito e le scarpette. Tutti in clinica sperano che si buchi davero – ma con una siringa - così ce ne liberamo. Dice anche di voler cantare, ma non possiede i requisiti minimi per farlo, ha la laringe ostruita da una ciocca di pelo di puzzola-peluche che gli impedisce la minima armonizzazione di suoni. Ha morso la coda della puzzola a 12 anni credendo di fumare narghilè come ogni artista maledetto. Paziente difficile, molesto per gli altri a causa dei suoi gorgheggi. E' stressato da sé stesso e dal suo ciuffo. Lo sopporta solo Charlie Rapino (vabbè, manco c'era bisogno di dirlo). E' tenuto in alta considerazione da alcuni loschi figuri che si definiscono discografici (se vabbè e gli angeli cantano alleluja), molto presto new entries della nostra casa di cura.
CURA: firulì firulà
Paziente 6: MARTINEZ, LORETTA
Non presenta gravi patologie, deve solo essere messa in quarantena nei momenti in cui è senza trucco per non spaventare i bambini. Ordine del MOIGE.
CURA: un meicapartists
Paziente 7: NIGIOTTI, ENRICO
Va in giro sostenendo di essere Vin Diesel. Nutre la sua chitarra con olio di semi di girasole. Le rimbocca le coperte. La porta in piscina. Compie pratiche sessuali con essa. Colpa della mamma che non gli permette di fare l'amore. Ripete compulsivamente gli stessi due versi: mamma dice che devo studiare mamma dice non devi fare l'amore. La mamma non capisce che dovrebbe occuparsi di cose più serie riguardo suo figlio. Perchè non gli interdisce l'uso della sciarpetta fucsia?
CURA: un giretto con Micheal Douglas e David Duchovny
Paziente 8: SCHILLACI, ROSOLINO
Internato perchè ha dato segni di squilibrio precisamente sabato pomeriggio. Non si dedicano canzoni del genere a una ragazza in quelle condizioni. Peggio che il fumo passivo, per il feto. Non siamo sicuri possa esercitare adeguatamente il suo ruolo paterno se comincia così. Deve smettere, disintossicarsi.
CURA: Shalalà di Grazia Di Michele
p.s. Mi fa tanta simpatia, però. Secondo me è uno dei pochi normali. Ma entra in cura lo stesso.
Paziente 9: ZANFORLIN, LUCA
Si sta già sfregando le mani per la gravidanza della donna di Rosolino. Sta meditando di mandare in onda il parto in casetta blu con una videocamera fissa con vista patata. E di dare in adozione il bambino LADDOVE Rosolino non fosse fra i primi sei in classifica. Crediamo non ci sia ulterore bisogno di motivare l'ingresso in casa del soggetto, già papabile da tempo.
CURA: dicevamo?
Paziente 10: CARTA, MARCO
Attaccamento morboso alle gonne di Marì. Perversione per lo studio di Cinecittà. Sempre lo stesso vestito, cambiato di colore solo grazie a Coloreria Italiana Grey Ottimo Direi. Vene del collo secolari come corteccia di quercia. Dizione incontrollabile e deragliante, causato suicidio di Fioretta Mari (non è vero che è scomparsa dalla commissione! Sguinzagliamo Lucarelli). Inglese catastrofico. Vogliamo impedirgli d'imparare un'altra lingua straniera, vogliamo interdirgli l'accesso ai mercati sudamericani prima che sia troppo tardi.
CURA: dizionario Zamfir-De Simone-Aglianò
p.s. Si scherza ehhh?
Paziente 11: MALIZIA, MADDALENA
Passa i giorni disperandosi compulsivamente di non riuscire a tirare fuori qualcosa di suo. Reiterati tentativi di farle capire che ci vorrebbe tanto poco per ottenere ciò che vuole, semplicemente smettere di ballare e fare la cacca (cosa c'è di più proprio, intimo, personale?). Non lo capisce. Resterà a lungo.
CURA: due kiwi.
Casi risolti:
MAURA PAPARO! Le abbiamo trovato un uomo! Non sembra più lei. Lui, però, giustamente non si fa vedere.
CHICCO SFONDRINI: caso di una difficoltà immane, ma è uscito dal tunnel! Grande prova di forza da parte nostra.
FABRIZIO PALMA: non ha più la tentazione di rosicchiare l'osso del tacchino ogni volta che vede in tv Grazia.
LUCA JURMAN: si è liberato della sua ipocondria. Non ha più timore costante di un immediato reflusso. Ora magna come uno sprocetato, persino i pomodori, in cui vedeva fra i semini gli occhi del diavolo.
MAURO ASTOLFI: se n'è andato di sua spontanea volontà, ma dobbiamo essere onesti: non siamo riusciti a fargli togliere la scoppoletta. Alziamo bandiera bianca.
DIRETTORE DELLA CLINICA/OSPEDALE: PIERDAVIDE CARONE, l'unico che ha capito tutto del posto in cui si trova. Infatti ne ha scritto persino l'inno, “La ballata dell'ospedale” (ma non fatela imparare a Davide Flauto!).
p.s. Da piccolo sognavo di fare il casellante solo per prendere a pizze gli automobilisti stile “Amici miei” coi passeggeri del treno. Quindi, se non gli dispiace, prendo il posto vacante al casello.
p.p.s ciao a tutti, vvb! Passerò ogni cinquemila anni (so 'n omo 'mpegnato), ma volevo lasciare un segno tangibile della mia (scarsa) presenza, più tangibile della voce di Emo-Davide!
[Modificato da Harisen 05/10/2009 01:37]