MARZO NEMICO

Non so se conoscete la sensazione per cui ad un certo punto della vita ti accorgi in maniera concreta di essere nato per fare esattamente quello che state facendo.
Beh,ieri è stata proprio questa la sensazione che ho avuto io nel primo giorno di tirocinio in ospedale.
Parto subito col dire (e chi mi ha letto sul divanU o su faccialibro se ne deve essere accorto....) che mai come ieri avevo così tanta fifa (no,non il gioco per play,eh!) fifa di un mondo che non conoscevo e delle persone che mi sarebbero capitate.
Inizia tutto alle 13.30 (ben mezz'ora prima di inizio turno!) quando,davanti alla porta a vetri del reparto che mi è stato assegnato,con la mia amica infermiera professionale scesa di un piano (sta facendo tirocinio nel mio stesso ospedale...Lei come caposala,però! ) per aspettare me,con tanto di manina sulla spalla e dopo 10 minuti di interminabili sproloqui miei mi dice:
"Dai,entriamo che è quasi ora??"
Io:"Ma anche no!!"
A quel punto lei,comprendendo a pieno quelli che erano i miei timori mi spalanca la porta e letteralmente mi ci trascina ....Una volta varcata è come se riprendessi il controllo di me...E allora via,si parte e lei mi saluta perchè ha finito il turno.
A volte basta una sola parola di conforto da parte di un'amica per farti superare tutte le tue paure.E tu non sai in che lingua poterla ringraziare perchè ti sembra troppo poco per il miracolo che è risucita a compiere verso di te.
La mia tutor è davvero in gamba e io apprendo in fretta...Dopo mezz'oretta ho già in mano termometro e sfigmomanometro (l'apparechio per la pressione) e tutti i parametri li rilevo io.
I pazienti,tantissimi,sono stati "pazienti" nel vero senso della parola...Hanno capito che ero lì per imparare e che era il mio primo giorno...E,nonostante le loro malattie,mi regalavano un "grazie a te" ogni volta che li ringraziavo dopo avergli infilato il termometro nell'orecchio,e un sorriso di conforto.
I colleghi tutti disponibili e gentilissimi,pronti a rispondere a tutte le mie domande esaurientemente.
È stato un pomeriggio piuttosto movimentato,quello di ieri,e a fine turno,una volta sfilata la divisa e pronta a tornare a casa,nonostante la stanchezza,il mio sguardo era questo
La consapevolezza concreta che è proprio l'ospedale il mio ambiente naturale.
LaB del mio cuor,ti ho pensata,ieri sera...Ho pensato al tuo augurio che si è avverato per davvero!
Ho ancora tante cose da imparare e in più il tour de force quando tra quattordici giorni dovrò fare il doppio turno,ma adoro ciò che sto apprendendo e nemmeno Crudelia DeMon,ovvero la mia capessa,riuscirà a fermarmi nonostante i suoi continui bastoni tra le ruote...
Questa è la mia strada e ora ne ho la certezza.