TANTI AUGURI MARCOLINO!!!!
Ieri, 21 Maggio, noi seguaci di Marco abbiamo festeggiato il suo compleanno
A Pirri, come ogni anno a partire dal 21 Maggio del 2008, si è celebrato l'evento con l’allestimento del tradizionale presepe
Purtroppo però quest'anno, a causa della crisi e a causa delle ingenti risorse finanziarie spese dai concittadini per far arrivare il nostro beniamino il più in avanti possibile nella trashmissione “Amici Big”, l'edizione del presepe è stata meno ricca degli anni scorsi
Diciamo che ci si è dovuti arrangiare con quello che si trovava.
L'inizio alla celebrazione è stato dato dall'altoparlante della Chiesa, che invece di battere i soliti rintocchi ogni 15 minuti, ha iniziato a diffondere le note de "
La forza mia" per tutto il paese.
Spalancato il portone della chiesa stessa, il parroco ha iniziato la processione, mentre 4 energumeni portavano a spalla la statua di Marco.
La tradizione vuole che al passaggio della statua i devoti di Marco, invece di farsi il segno della croce, devono togliere fuori il cellulare e mandare un televoto.
E’ risaputo infatti che San Marco da Pirri è un santo particolare, se gli vuoi chiedere un voto devi dargli in cambio un televoto
La processione è stata, come al solito, seguita da tantissime persone.
Le Cartone si avvicendavano in testa al corteo. Ognuna di loro doveva, come si usa fare durante le processioni religiose, iniziare una frase, ed il resto dei partecipanti doveva invece concluderla.
Vi faccio un esempio:
Cartona: “
Tu sarai la forza mia”
Partecipanti: “
Il mio gancio in mezzo al cielo”
Cartona: “
Forse un giorno io”
Partecipanti: “ti rincontrerò”
Cartona: “
Per Maria De Filippi, Zanforlin e tutti i giurati”
Partecipanti: “
che gli venga la cagarella, ora et per semper, amen”
Tutto è proceduto alla grande, con la partecipazione di almeno un migliaio di persone (per gli organizzatori, 10 per la questura di Pirri)
L’unico momento di confusione c’è stato quando alla testa del corteo è subentrata una tizia che purtroppo non riesce a controllare l’aria, la chiamiamo tutti “la cartona scorreggiona”
Per un attimo il corteo si è scomposto quando lei ha preso la parola, per 2 o 3 minuti. Qualcuno pensava che fosse intervenuta la polizia coi gas lacrinogeni, invece si trattava più semplicemente dei gas della signora, che non erano lacrimogeni ma puzzolenti
La processione era chiusa in coda dai tre re magi, che, purtroppo, se la sono vista parecchio brutta
Solo uno di loro è arrivato a destinazione (dalla chiesa infatti la processione ha sfilato verso l'abitazione natia di Marco)
Quello che portava l'oro, dopo circa 100 metri di percorso, è stato fermato, picchiato e derubato da un gruppo di gaggi di Pirri, vestiti con i costumi tradizionali di Pirri, i famosi "
vestiti da gaggi di Pirri".
Quello che portava l'incenso è stato picchiato e derubato dai soliti 4 che si fanno in 4. Appena i balordi hanno visto uscire del fumo dallo scrigno, non ci hanno visto più, e al grido di "fumiamoci pure l'incenso", hanno preso tutto e, muniti della cartina di Pirri, si sono fumati l'incenso.
L'unico che è arrivato a destinazione è quello che aveva la mirra, anche se al passaggio davanti al bar Mariuccia, se l'è vista brutta. Infatti qualcuno tra gli avventori, un po' debole d'udito, aveva capito portasse la birra.
Insomma, dopo tante peripezie, siamo riusciti ad arrivare sotto casa di Marco, dove ci aspettavano gli altri personaggi del presepe.
Non avendo abbastanza soldi per noleggiare degli animali veri, il bue e l’asinello sono stati interpretati da alcuni ragazzi di Pirri.
"‘Gnazzino orecchie sbottonate" faceva il bue, mentre "‘Gnazzino conch’e scobedda" faceva l’asino. Parte che gli riusciva naturale, visto che all’età di 16 anni è ancora in seconda elementare.
C’erano anche altri animali, ricordo in particolare che alcune ragazze facevano le oche, nel senso che erano vestite come le oche, con le ali e le piume, a tipo carnevale. Altre invece facevano le oche senza essere vestite, a tipo bagassa.
Tutto bene comunque, arrivati sotto casa di Marco siamo stati accolti dalla nonna Elsa, che come tradizione, in caso di cielo nuvoloso, ci ha lanciato dalla finestra le pietre del presepe.
Vi chiederete perché la nonna Elsa ci lanciasse le pietre. Presto detto.
In ogni presepe che si rispetti il cielo deve essere stellato. Se il tempo è bello e il cielo libero da nubi, allora tutto ok, tutti vedono naturalmente le stelle. Quando invece, a causa del brutto tempo, questo è nuvoloso, bisogna arrangiarsi, perché le stelle sono oscurate dalle nubi e nessuno le vede.
La nonna in questi casi viene dotata di una sacca piena di pietre di media dimensione. Raccoglie le pietre dal sacchetto una ad una, prende la mira e colpisce i processati sulla zucca, in modo da fargli vedere le stelle. Uno dopo l’altro i colpiti (perché la nonna ha una mira infallibile, raccontano che quando Marco era piccolo e combinava una monelleria, lei riusciva a colpirlo con una pantofola, ovunque Marco scappasse. Pare fosse in grado di colpire Marco anche quando faceva una curva, imprimendo alla pantofola l’effetto boomerang) esclamavano, “ho visto le stelle!!” “anch’io!!” “anch’io!!”
Dentro il sacchetto c’è anche una pietra di grandi dimensioni, una sola, e serve per far vedere al fortunato la stella cometa.
Un paio di anni fa nel sacchetto qualche idiota mise una pietra molto grande, quando la nonna la lanciò, uccise il Sig. Defraia.
Comunque nessun morto quest’anno, solo due dei re magi finiti all’ospedale.
Il prossimo anno hanno già detto che se gli dovessero chiedere di fare nuovamente i re magi, vogliono portare come dono due viennette Algida, basta con l’oro e l’incenso.
Come dargli torto?